Premio Combat Prize

Wake
L’opera riflette sul tema del senso della vita, manifesta ciò che fondamentalmente siamo e che saremo, un monito, un memento homo. Ma ciò nonostante, non è un presente di morte, ma di vita.
Classe 1983, Andrea Casciu si diploma all’Accademia di Belle Arti a Sassari.
La sua ricerca artistica è indirizzata maggiormente sull’autoanalisi, studia il rapporto dell’uomo con la propria immagine, approfondisce l’osservazione su se stesso e su ciò che lo circonda. Ad attrarlo sono quelle piccole mutazioni che inesorabilmente avvengono nel nostro corpo, attraverso il lento scorrere del tempo.
La rivisitazione del suo volto è una forma di autorappresentazione che desidera immedesimarsi nelle persone e dove ogni persona ha l’opportunità di immedesimarsi; come se ci fosse una frantumazione dell’io, che si dissolve tra le molteplici riproposizioni di se stesso, dissipato in ogni angolo della strada, i suoi visi iconici irrompono come un elemento improvviso che disturba la percezione naturale del quotidiano. Una sovversione affrontata in modo ironico con elementi che intendono giocare sull’identità del singolo.
Le sue opere spaziano dalla pittura su tela, all’acquarello, all’illustrazione e al wall-painting.
Alla ricerca figurativa si affianca lo studio del segno geometrico, una devozione alla materia e alle trame che la compongono, che da sempre ha accompagnato la sua produzione artistica.
Vive e lavora a Bologna