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OPERA IN CONCORSO  Sezione Video

Francesco Cardarelli | Reverb
vedi ad alta risoluzione

Reverb
video, proiezione su pavimento bianco
01:42

Francesco Cardarelli

nato/a a Offida (AP)

residenza di lavoro/studio: Bologna (ITALIA)

iscritto/a dal 17 apr 2015

Under 35

Altre opere

Francesco Cardarelli | Una storia realmente accaduta

vedi ad alta risoluzione

Una storia realmente accaduta
video, monitor
06:03

Descrizione Opera / Biografia


Vive e lavora tra Bologna e Modena. Da anni porta avanti sia la passione per la fotografia che quella per il video.
Nel 2000 Si diploma in Catalogazione e Conservazione dei Beni Culturali all’ Istituto Statale d’Arte O.Licini di Ascoli Piceno. Nel 2005 Consegue il diploma di laurea in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara, durante gli studi partecipa a diversi workshop con compagnie teatrali e artisti visivi.
Negli anni si trasferisce a Genova dove principalmente lavora con il duo artistico Suite-Case con il quale apre lo spazio noprofit SP333 nell’entroterra ligure, realizza eventi sulla sperimentazione sonora con varie realtà culturali del territorio ligure, frequenta l’Accademia Ligustica di Belle Arti specializzandosi in didattica dell’arte, lavora come fotografo per la galleria Pinksummer Contemporary Art, collaborando successivamente anche con il Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, collezionisti privati e singoli artisti.
Da vari anni e tuttora insegna Arte e Immagine nelle scuole secondarie di I grado.
Attualmente frequenta il Master in Alta Formazione sull’immagine Contemporanea di Fondazione Fotografia Modena.
Il video è nato leggendo ripetutamente una frase di Mishima contenuta nel libro “Il Padiglione D’oro” trasformandola mentalmente in un tessuto sonoro:
“La bellezza di ogni singola parte era per se stessa carica di inquietudine: vagheggiava la perfezione senza possederla, e inevitabilmente anelava a quella delle altre parti. i vari accenni, così collegati tra loro e relativi ad una bellezza che non esisteva in nessuno di essi individualmente, costituivano la caratteristica essenziale del padiglione d’oro. essi erano dunque segni del nulla; e il nulla era la vera essenza di quella bellezza.”
Il suono ha generato delle visioni che si sono poi concretizzate unendo tre elementi il movimento del corpo un tamburo e delle biglie.
Il disco bianco del tamburo gradualmente diventa uno spazio astratto attraverso il movimento ad anello delle biglie, ma a tratti torna ad essere la superficie di un oggetto reale sonoro, è la forza del silenzio che consente al suono di esistere come niente può esistere senza il nulla, una struttura circolare nella quale il flusso energetico viene emanato seguendo un andamento concentrico.
Un movimento ipnotico dove ogni oggetto o corpo fisico è venuto e circondato dal nulla e prima o poi tornerà nel nulla.