OPERA IN CONCORSO Sezione Fotografia
Ti ricordi Prohaska e di quando lo chiamavano Schneckerl?
processo chimico su pellicola, stampa archival montata su aludibond
102.5 x 79.5 x 4 cm
Lamberto Teotino
nato/a a
residenza di lavoro/studio: Roma (ITALIA)
iscritto/a dal 06 mag 2015
Descrizione Opera / Biografia
Ho recuperato un’immagine d’epoca da un archivio digitale e l’ho trasferita su pellicola, convertendola così in analogico, dopodiché sono intervenuto sulla pellicola con un composto chimico che ha attuato un processo di decomposizione della pellicola stessa che, successivamente, ho scansionato e riportato in formato digitale.
Ti ricordi Prohaska e di quando lo chiamavano Schneckerl? è un lavoro sulla memoria e della sua perdita, di un passato cancellato, rappresentato da un’immagine che si sta smaterializzando, come fosse stata aggredita da una cellula neoplastica.
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Lamberto Teotino (Italia, 1974) vive a Roma.
Si occupa di arti visive, la sua indagine si sviluppa principalmente sull’analisi e la natura dell’immagine esaminandone i meccanismi percettivi. L’utilizzo della fotografia, gli interventi tecnico concettuali su immagini d’archivio, gli approcci filosofici dell’immagine in forma di comunicazione visivo-installativa sono le caratteristiche principali dell’opera, all’artista ciò che interessa è la disseminazione del senso, del paradosso, le condizioni di alterazione percettiva e di un nuovo disegno concettuale, come una sorta di spostamento metafisico, una deviazione.
Nel 2015 entra a far parte della collezione Luciano Benetton dopo essere stato invitato al progetto Imago Mundi nella sezione Italia curata da Luca Beatrice, dal quale fa seguito la pubblicazione del volume Praestigium Italia II - contemporary artists from Italy, edito da Fabrica. Nel 2014 vince la prima edizione del premio Smartup, organizzato dall’azienda leader nel settore delle multiutility Optima S.p.A. Nel 2013 viene invitato a partecipare alla collettiva intitolata Save as, al Centro d’Arte Contemporanea Kim?, organizzatore del padiglione Lettone della Biennale di Venezia, inoltre espone come finalista al Blumm Prize, evento presentato all’ambasciata Italiana di Bruxelles; nello stesso anno viene inserito nel volume The New Collectible Art Photography, di Susan Zadeh, edito da Thames & Hudson, tra gli artisti che nell’ultimo decennio hanno indagato in maniera più innovativa l’immagine fotografica; Nel 2012 la rivista Eyemazing, vincitrice del prestigioso premio “Lucie Awards”, pubblica per intero il progetto sistema di riferimento monodimensionale, con il quale nel 2011 riceve la menzione speciale della giuria del Talent Prize, sempre nel 2012 un’altra menzione speciale dalla Fondazione Francesco Fabbri con l’opera L’ultimo Dio.