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OPERA IN CONCORSO  Sezione Video

Sofia Sguerri | POLVERE
vedi ad alta risoluzione

POLVERE
video, video
10:18

Sofia Sguerri

nato/a a Arezzo

residenza di lavoro/studio: Arezzo (ITALIA)

iscritto/a dal 13 apr 2015

Under 35

http://www.sofiasguerri.com

Descrizione Opera / Biografia


POLVERE
Cromie delicate che dipingono leggere immagini di sé stessa nella coesistenza di elementi narrativi e simbolici. È Sofia Sguerri, autrice e performer della videoinstallazione “Polvere”. Attraverso il medium audiovisivo, la giovane artista espande i confini dello spazio e coinvolge il pubblico mettendo in scena il proprio universo interiore. Si percepisce, così, una duplice realtà: l’apparire come immagine e l’essere come interprete.I luoghi elettivi, nei quali l’autrice interagisce, appaiono legati da casuali collegamenti narrativi: grotte, miniere, sponde di fiume e fabbriche abbandonate. Invece, ogni ambiente scelto ha, per la Sguerri, una propria anima, una propria vita e, conseguentemente, una propria memoria, che devono essere letti e compresi affinché siano, poi, comunicati agli altri: la letture e l’interpretazione avvengono mediante sensazioni ed emozioni, che sono suggerite, se non dettate, dall’ambiente stesso; questo, infatti, offre ai sensi stimoli, che l’artista recepisce e traduce in movenze, in gesti sospesi, incompiuti e indefiniti. La Sguerri alterna stati d’immobilità, in cui si mimetizza con il luogo a movimenti e gestualità impulsivi, come se il suo corpo fosse mosso e scosso da fremiti elettrici; ne deriva un senso di sospensione e di partecipazione, che denuncia la sola e istantanea appartenenza dell’artista al luogo in quel preciso momento e in quel particolare spazio.La “polvere” è la costante che si ripete in ogni storia tanto da diventare l’architrave narrativo, l’elemento materico determinante, con il quale interagire; ed è indispensabile per attestare il passaggio e lo scorrere del tempo; è la traccia fisica, capace di raccontare il succedersi di generazioni, il susseguirsi quasi infinito di presenze con il meccanico ripetersi dei gesti usuali. Per rendere il luogo più reale, l’artista si serve di suoni e di rumori originali, con effetti di aumento e diminuzione dell’intensità. Il “respiro”, così come il rumore del “vento”, sono elementi vitali e vogliono simboleggiare il passare costante del tempo: essi sono natura. Il rallentamento e l’accelerazione dell’immagine ha lo scopo di interrompere lo scorrere fluido delle immagini per stimolare una maggiore attenzione dello spettatore, come fossero pause di riflessione e moti di partecipazione.Il risultato ultimo è una rappresentazione identitaria dell’artista, delicata e quasi impalpabile, ma dotata di una forza narrativa poetica che, infine, diventa commozione.(testo di Diego Alfano)
Biografia
Sofia SguerriSi avvicina fin da piccola al mondo dell’arte scenica e visuale: la costante passione per la danza e le arti visive la stimola a portare avanti una ricerca basata sul corpo e sul movimento associato alla materia. Frequenta l’istituto d’arte ad Arezzo e più tardi si laurea presso la Libera Accademia di Belle Arti di Firenze – “Dipartimento di Arti visive e discipline dello spettacolo”. I suoi lavori sono una miscela di stili differenti non solo attraverso la contaminazione di tecniche fotografiche e pittoriche ma grazie anche all’utilizzo di supporti differenti che solitamente sono materiali di recupero. Non c’è nessun limite tecnico imposto, la sua arte spazia tra opere pittoriche sempre più materiche, video arte, costruzione-decostruzione e azione. Lo studio della figura umana e della sua presenza nella natura sono i temi attraverso i quali l’artista porta se stessa e l’osservatore verso mondi onirici privi di confini spazio-temporali. Un’indagine introspettiva in cui il corpo è il fulcro, protagonista indiscusso: i corpi nudi rispecchiano gli stati d’animo che nel tempo si trasformano e si evolvono. La sua attuale ricerca lascia molto spazio alla sperimentazione che si realizza in una costante e sempre diversa interazionetra opera visiva, installazione e performance. L’effetto è quello dilasciarci con una visione parziale, costringendoci a costruire il resto della scena, trasfigurando, attraverso la materia, le immagini in micronarrazioni, guidando l’occhio verso una scena che si deve ancora compiere. Congelando la volontà del gesto non ancora svelato in un presente assoluto.Contemporaneamente studia danza, in particolare tecniche quali jazz, moderno e improvvisazione. Studia contact imrpovisation con vari maestri internazionali. Si dedica all’ esplorazione e all’insegnamento di tecniche di arte visiva e di arti sceniche e di movimento quali: improvvisazione, contact improvisacion e teatro fisico, creando workshop che sperimentano questa interazione per bambini e adulti in Italia e all’estero.Un apprendimento continuo e una curiosita’ costante per tutto ciò’ che e’ teatro, corpo e materia cercando il movimento, la rottura e l’evoluzione.