OPERA IN CONCORSO Sezione Grafica
La CROCE (il niente e il male)
grafite e 80 cm di filo in altezza, carta
70x22
VORTICEROSA
nato/a a Paternò
residenza di lavoro/studio: Milano (ITALIA)
iscritto/a dal 08 apr 2015
Altre opere
Dignità vandalizzata
acrilico e pennarelli utilizzati da ignari visitatori, carta
70x100
Life invasion
acrilico su acetato applicato su poster cinematografico, acetato e carta
70x100
Descrizione Opera / Biografia
Porto la croce e resisto, a tutto. /
Nel lavoro di Vorticerosa/Rosa Puglisi ci sono il pensiero filosofico di Kandinsky e di Cy Twombly, c’è la tradizione e la storia del suo paese e dei racconti delle nonne, vuole usare segni semplici per raccontare verità profonde.
Usa trasparenze stratificate, un po’ per ricreare il senso del movimento e rendere meno statico il mondo grafico, e un po’ per rappresentare una doppia anima, quello che facciamo e quello che vorremmo.
Il suo ultimo progetto inizia con la serie dei lavori “Growing Up-Benvenuti nel mondo degli adulti.
Adesso divertitevi!”.
Nel 2009 dopo aver perso il lavoro entra nel mondo dei lavoratori precari e decide di raccontare a suo modo la difficoltà e l’angoscia di vivere e crescere questo momento storico, usando una piccola bambina disegnata (alter ego dell’artista), che rappresenta la costruzione futuro.
Inizialmente questa bimba indossava un abito rosso, simbolo di vita attiva, passione e curiosità, poi l’abito è diventato nero (il nero è il colore della conoscenza, della vita vissuta). Nella sua ultima metamorfosi l’artista la rappresenta come simbolo della “Dignità”, la bimba diventa grande, ma è cresciuta ed è diventata pesante solo la testa piena di pensieri e problemi, la sfida è tenerla dritta e portarla in giro nonostante il corpo troppo piccolo, fragile e debole. Poi ci sono altre creature: le ossa della nonna, ossia le nostre radici, gli amici e i pensieri positivi, quali ad esempio Smile, le paure e gli ostacoli, ossia il Niente, e ultima arrivata, la White Shit, emblema di ciò che non funziona nel nostro mondo del lavoro e della politica. Un universo favoloso, quello di Vorticerosa, dove a un primo sguardo vediamo bimbe e personaggi che sembrano giocare; superata però la prima impressione, se si osserva meglio, queste figurette non sono solo carine e simpatiche, ma in realtà ciò che inscenano è una costante lotta per sopravvivere, per andare avanti in un mondo ostile.
Vorticerosa ci parla in questo suo modo immaginifico della difficoltà di stare in piedi tutti i giorni, e lo fa attraverso diversi mezzi: disegni, cartoni animati, scultura, installazione. L’artista è ulteriormente cresciuta, così come la sua bimba, e ha scelto di mettersi in gioco sperimentando tecniche per lei nuove, continua a elaborare la propria poetica costantemente, e al tempo stesso i mezzi per esprimerla.
Lo stato d’animo principale è la rabbia, che però è capace di incanalare nelle sue immagini, utilizzando ironiche e giocose rappresentazioni, affinché essa non resti un sentimento sterile, ma si faccia denuncia e diventi strumento di partecipazione da parte del pubblico. Il sogno dell’artista è quello di far muovere la sua bambina, farla parlare con tutti, portare l’arte in ogni casa, parafrasando William Morris, perché l’artista stessa è parte di questo mondo e si impegna a cambiarlo.
Con dolcezza e determinazione.