Premio Combat Prize

MAURIZIO FALENI - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Pittura

 | green revolution

green revolution
pigmenti naturali-gomma lacca decerata-nitro cellulosa, alluminio tipografico su alluminio di supporto
140x110

MAURIZIO FALENI

nato/a a Livorno
residenza di lavoro/studio: Livorno, ITALIA


iscritto/a dal 26 apr 2016


visualizzazioni: 2790

SHARE THIS

Altre opere

 | yellow more

yellow more
pigmenti naturali-gomma lacca decerata-nitro cellulosa, alluminio tipografico su alluminio di supporto
69x70

 | red passion

red passion
pigmenti naturali-gomma lacca decerata-nitro cellulosa, alluminio tipografico su alluminio di supporto
60x80

 | violet dance

violet dance
pigmenti naturali-gomma lacca decerata-nitro cellulosa, alluminio tipografico su alluminio di supporto
103x79

Descrizione Opera / Biografia


” THERE ARE THE ARTIST WHO HAVE SUCH A STRONG PICTORIAL SENSIBILITY THAT MANY TIMES THEY EQUAL THE NATURE”
                                                                                                                                                                              N.R.
1. GREEN REVOLUTION
Pigmenti
naturali, gommalacca decerata, nitrocellulosa su alluminio tipografico.
cm. 140x110
 
2. YELLOW MORE
Pigmenti
naturali, gommalacca decerata, nitrocellulosa su alluminio tipografico.
cm. 70x69
 
3. RED PASSION
Pigmenti
naturali, gommalacca decerata, nitrocellulosa su alluminio tipografico.
cm. 80x60
 
4. VIOLET DANCE
Pigmenti
naturali, gommalacca decerata, nitrocellulosa su alluminio tipografico.
cm. 103x79
 
DESCRIZIONE
Incontrare il lavoro di Maurizio
Faleni non è facile, non è uno di quegli artisti che ha scelto una carriera
artistica curriculare costellata di mostre e partecipazioni, per questo puo’
risultare poco presente sulla scena artistica. Una scelta che ha favorito un
rigoroso lavoro in studio, basato su una ricerca pittorica che “inquadra e
delimita non più una rappresentazione dove si distacca e si scava
illusionisticamente un segmento del mondo, ma un piano frammentario
dell’essenza dell’universo” (J-C. Lebenszteijn”). La nuova serie di
pitture fanno proprio questo, non isolano un segmento del mondo, piuttosto si
presentano come finestre interiori che si affacciano sul frammentato universo
che ci circonda.
“My
Beautiful Flowers”.
Su superfici di alluminio Faleni
dipinge con una particolare tecnica pittorica un campionario di fiori
liberamente selezionati dai 251 scatti fotografici di “Botanica Magnifica” di
Jonathan M. Singer. Il volume riproduce scatti digitali di fiori e piante rari
e esotici che il fotografo americano ritrae a grande scala e con una attenzione
al dettaglio, citando i grandi artisti botanici del passato. Faleni sceglie un
piccolo campionario degli scatti di Stinger, dei fiori selezionati fa uno zoom-in mentale che lo porta a selezionare un
particolare preciso. Successivamente riporta i contorni su una superficie di
alluminio, miscela alchemicamente pigmenti vegetali componendo speciali cromie
ed infine stende il colore facendolo scivolare sulla superficie. Le variabili
temporali e spaziali del colore sono infinite e non conducono mai a un
risultato prevedibile, perchè impossibile prevedere le reazione dei colori
sulla superficie nonostante l’attento controllo dell’artista. I fiori di Faleni
trasformano totalmente le forme plastiche di Stinger in forme che tendono
all’astrazione. Forme organiche che riconducono in modo suggestivo agli
elementi della natura, definendo piuttosto spazi mentali e utopici in
trasformazione. L’artista non vuole rendere visibile l’invisibilità del mondo
naturale, ignorato dalle politiche economiche globali, dimenticato dalle amministrazioni
pubbliche, sottratto agli abitanti dello spazio urbano. Né creare un ambiente
naturale parallelo. I suo fiori sono anche ben lontani da quel dialogo
contemplativo con la natura proposto da Stinger, piuttosto stabiliscono una
nuova attitudine, una relazione attiva con un soggetto naturale che subisce un
processo di astrazione organica al momento in cui incontra la superficie
pittorica, definendo uno spazio di sperimentazione e trasformazioni di forma e
pensiero.
“My beatiful
flowers” suona come una rivendicazione affettiva e intima, il titolo di una
storia segreta che apre campi simbolici. Ma basta girare i dipinti e guardare
il retro delle lastre di alluminio per tornare al mondo fenomenico che ci
circonda. Dietro il cromatismo della superficie dipinta è presente una
silenziosa storia residuale. I fogli di alluminio su cui prendono corpo i fiori
sono lastre recuperate da tipografie e rigattieri, scarti che l’artista
utilizza come supporti su cui far sbocciare i “suoi fiori”, un racconto che dà
ordine alla memoria semplicemente girando pagina, esternalizzando per immagini
una pratica del pensiero, aprendo intime narrazione libere dalle costruzioni
globali della memoria collettiva.

 

Alessandra Poggianti