Premio Combat Prize

Sara Somaini - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | A ognuno la sua immagine

A ognuno la sua immagine
marmo
100x32x3 cm

Sara Somaini

nato/a a Como
residenza di lavoro/studio: Como, ITALIA


iscritto/a dal 11 mag 2016


Under 35


visualizzazioni: 1060

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Descrizione Opera / Biografia


Che cosa intendiamo quando diciamo immagine?
Cosa facciamo quando usiamo le immagini?
Come conosciamo attraverso le immagini?
Tutti noi, da sempre, viviamo nella civiltà delle immagini, dove, paradossalmente, esse sono più importanti della sostanza delle cose; a stento si distingue l’immagine dalla realtà. Oggi non è importante fornire risposte, bensì sollevare domande che scuotano convinzioni non ancora indagate.
L’immagine non è un oggetto che può far parte di una contemplazione disinteressata, ma un corpo vivente, un’entità energetica che ci attrae o ci respinge, che ci incanta o ci ferisce.
Il nostro far ricorso alle immagini è l’unico inevitabile modo per accostarci imperfettamente alla trascendenza della loro natura.
Le immagini nell’arte figurativa sono state elaborate da autori che non hanno temuto le zone di confine. Il concetto d’immagine, in quanto figurazione culturale, è stato il punto di partenza per l’analisi e la prognosi culturale.
L’immagine si è sempre prestata a esser piano immaginario di proiezione pronto a cogliere immaginariamente la realtà e a renderla leggibile tramite il “guardare attraverso”.
Come scrisse Lacan: “Io non vedo che da un punto, ma nella mia esistenza io sono guardato da ogni parte”. La deposizione dello sguardo nell’immagine, cioè la sua materializzazione per lo scopo dell’ artista, è un atto sovrano, che crea e trova ciò che può mostrare, mettendolo in scena.
L’idea che le immagini abbiano una specie di proprio potere psicologico o sociale è, infatti, il cliché dominante negli studi della cultura visuale contemporanea. L’idea della personificazione delle immagini è altrettanto viva nel mondo moderno quanto lo era nelle società passate.
Ciò che le immagini vogliono non coincide con il messaggio che esse comunicano o con l’effetto che producono; e non corrisponde nemmeno a ciò che esse dicono di volere. Le immagini, come le persone, possono anche non sapere ciò che vogliono; devono essere aiutate a ricordarselo attraverso un dialogo con gli altri.
L’immagine brucia, brucia del reale, del desiderio. Brucia della distruzione, del bagliore. Brucia del suo movimento, della sua audacia. Brucia del dolore, della memoria. Per sentirlo bisogna osare, bisogna avvicinare il proprio viso alla cenere. E soffiare dolcemente, perché la brace ricominci a sprigionare il suo calore, il suo bagliore, il suo pericolo.
“A ognuno la sua immagine” è un trittico semplice e puro. Un’opera che incarna l’immagine di ognuno di noi, dove la persona che la osserva può estrarne una lettura personale poiché il trittico non aspira a direzionare la lettura in alcuna direzione. L’unicità di ogni fruitore, riprendendo dal proprio bagaglio immaginario, può vedere in “A ognuno la sua immagine” l’immagine più autentica: la propria.
Somaini Sara è nata a Como nel 1989, dove vive e lavora.
Ha conseguito due lauree triennale e biennale presso il dipartimento di Arti visive, Scuola di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.