Descrizione Opera / Biografia
La luce guida la nostra esistenza. L’uomo apre le imposte per farla entrare, poiché non può starne senza; con essa riscalda, fa germogliare, respira, gioisce, brama e agogna a oltrepassare, a conoscere e ad andare oltre i confini imposti dalle sue forze. Per non perdere il senso dell’Infinito scopre il fuoco e l’illuminazione per debellare e superare il buio e la notte; si deprime e rattrista se nell’ oscurità non trova i punti luminosi delle stelle. L’artista-poeta, novello Ulisse, con questa lacerazione esprime la sua incapacità di liberarsi dai vincoli dell’esistenza, di procedere ed estendere la sua conoscenza, se non squarciando l’opera su cui lavora. Quest’atto disperato, vandalico, sacrilego ed empio gli svela La Luce, e con essa la Libertà, facendolo desiderare e sognare di passare tra i due battenti, nuove Colonne d’Ercole, per immergersi e inoltrarsi in Essa, con coraggio senza timore. Nell’arte contemporanea le sue lacerazioni-limitazioni comunicano l’aspirazione dell’Uomo alla Libertà, a conoscere l’Infinito, ... ad incontrare e smarrirsi nella Luce. In queste opere il De Casteo sostituisce il segno stressato e asciutto dei “ Ricordi” con uno squarcio o più, da un verso all’altro della tavola, mentre il movimento interno viene recuperato dal tema “Technological human archaeological site, There are always Men, despite ...”. Assente per lunghissimo tempo dalle scene artistiche, ha ripreso da poco con veemenza i colori e i materiali da stendere su supporti. Presente alla Triennale di Roma con il periodo delle scritte, al Luxembourg Art Prize con siti archeologici e lacerazioni. Ha in programma per il ’18 due esposizioni personali in sedi museali pubbliche.