Premio Combat Prize

Cristina Anita Gugnali - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | Stradario per Anime ...

Stradario per Anime ...
fotografia analogica, stampa fine art + pittura acrilica e foglie d’oro, cornice in legno a cassetto bianco opaco + distanziale, montaggio della fotografia sospesa dal fondo + pass di 4 cm
18x13cm + 5cm (cornice+pass)

Cristina Anita Gugnali

nato/a a Torino
residenza di lavoro/studio: Castiglione T.se, ITALIA


iscritto/a dal 10 mag 2017


Under 35

http://www.cristinagugnali.com


visualizzazioni: 1083

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 | Stradario per Anime ...

Stradario per Anime ...
fotografia analogica, stampa fine art + pittura acrilica e foglie d’oro, cornice in legno a cassetto bianco opaco + distanziale, montaggio della fotografia sospesa dal fondo + pass di 4 cm
18x13cm + 5cm (cornice+pass)

 | Stradario per Anime ...

Stradario per Anime ...
fotografia analogica, stampa fine art + pittura acrilica e foglie d’oro, cornice in legno a cassetto bianco opaco + distanziale, montaggio della fotografia sospesa dal fondo + pass di 4 cm
18x13cm + 5cm (cornice+pass)

 | Stradario per Anime ...

Stradario per Anime ...
fotografia analogica, stampa fine art + pittura acrilica e foglie d’oro, cornice in legno a cassetto bianco opaco + distanziale, montaggio della fotografia sospesa dal fondo + pass di 4 cm
30x20cm + 5cm (cornice+pass)

Descrizione Opera / Biografia


Stradario per Anime
Anno 2017
Serie fotografica composta da 21 opere
fotografia analogica
Stampe Giclée su carta Fine Art + pittura acrilica e foglie d’oro
Produzione: progettoSKIA | a cura di: Cristina Gugnali
”La montagna come luogo di rigenerazione e di espressione del proprio potenziale di artista e di individuo”.
La creazione artistica è direttamente legata alla vita interiore dell’artista e i periodi di indagine e di ridefinizione espressiva corrispondono inevitabilmente a periodi di ricerca e di esplorazione di sé. La spinta si trova dentro l’artista stesso, nelle sue emozioni, nella sua sensibilità profonda e, ogni elemento della realtà esterna ed interna è un’opportunità, per l’individuo perduto, di ridefinirsi. Perso, l’uomo è in riazzeramento permanente ma, mai meglio che in uno stato di perdizione, l’artista può elaborare ciò che si muove dentro.
Arrendersi alla perdita, al cambiamento improvviso, al caos, alla mancanza di comunicazione e chiarezza relazionale, le conseguenze di una scelta obbligata, ritrovarsi vuoti dopo aver donato tutto, il senso dell’ abbandono, il tradimento di un progetto comune, la ferita, lo strappo, lo shock, l’aborto e la profonda umiliazione. Ritrovarsi a ridimensionare l’importanza delle cose, la propria visione della realtà, l’accettazione dell’inevitabile, la ricostruzione partendo da se stessi e da quei valori interiori rimasti ancora illesi. Questi sono alcuni dei temi da cui sono partita, queste sono le emozioni vissute, sofferte, indagate, elaborate e trasformate in Stradario per Anime.
Il progetto:
Questo progetto fotografico è una sorta di diario visivo; una raccolta di immagini, tracce, simboli e segni. Uno stradario che in sé contiene indicazioni per un nuovo itinerario interiore, verso un nuovo senso di sé. Esso è stato realizzato in un ampio ambito territoriale che abbraccia tre regioni, compresa la Valle d’Aosta: dalla periferia di Aosta, all’alta montagna di Madonna di Campiglio, alle zone di Moncenisio, il bosco attorno alla Certosa di Montebenedetto sopra il paese di Villar Focchiardo, Coazze e Torino stessa.
Le fotografie sono state scattate in bianco e nero a simboleggiare la dualità del tema (perdita – ricostruzione) come a rappresentare una sorta di reportage emotivo in divenire. Le immagini sono state realizzate durante solitarie camminate in natura nell’intenzione di ritrovare un contatto interno ed esterno, una liberazione dal peso interiore cercando nuove visioni, nuovi respiri e impercettibili risposte.
In una fase successiva, alcune di queste immagini, dopo essere state stampate sono state strappate per poi essere tra loro ricongiunte e “ricucite” attraverso la colatura di un filo d’oro. Quest’azione significativa e simbolica è stata presa come ispirazione da una tecnica giapponese chiamata Kintsugi (letteralmente, “riparare con l’oro”) che consiste nell’incollare i frammenti dell’oggetto rotto con una lacca giallo rossastra e nello spolverare le crepe che attraversano l’opera ricomposta con della polvere d’oro. Il risultato è un manufatto striato d’oro, percorso da linee che lo rendono nuovo, diverso e unico. La filosofia alla base di quest’azione riparatoria è che la vita consta non soltanto di integrità, ma anche di rottura e, come tale, va accolta. Il dolore, per i giapponesi, non incarna un sentimento vergognoso, da estirpare o da occultare, così come l’imperfezione estetica non rappresenta un elemento capace di rovinare l’armonia di una figura; le crepe dell’oggetto rotto non vanno né nascoste né mimetizzate ma valorizzate, esattamente come le cicatrici, i difetti fisici e le ferite dell’anima non vanno celate ma esibite essendo esse stesse parte dell’uomo e della sua storia.
L’intenzione del progetto fotografico è dunque quella di voler svelare e dimostrare, attraverso un processo di indagine e interiorizzazione, che da una ferita risanata, dalla lenta riparazione conseguente una rottura, può rinascere una forma di bellezza superiore. I segni impressi dalla vita sulla nostra pelle e nella nostra mente hanno un valore e un significato ed è da essi, dalla loro accettazione e rimarginazione, che prendono il via i processi di rigenerazione e rinascita interiore.
Il processo di creazione dell’opera è durato quasi due anni al pari del processo e della rielaborazione interiore. La chiusura di un ciclo apre ora alla visione di un nuovo stradario per l’Anima. Cristina Gugnali
BIOGRAFIA:
Cristina Gugnali nasce nel 1985 a Torino, dove vive e lavora. Lavora come fotografa e come professional counselor in ambito espressivo artistico, continua la sua ricerca artistica personale nell’ambito della fotografia, della pittura, dell’ installazione e della video arte. Il suo lavoro nasce da un’ esigenza interiore che indaga la conoscenza del Sé e si muove come cammino verso la Bellezza. Gli elementi principali della ricerca sono il rapporto con il luogo e il territorio, insieme a una necessità d’indagine che tiene conto dello spazio sia come habitat quotidiano sia come approdo esplorativo legato all’emozione, alla memoria, all’incontro e alla dimensione poetica della vita.
FORMAZIONE:
-2004 maturità artistica, Liceo Artistico Statale Cottini,Torino.
-2008 laurea triennale in Fotografia, Istituto Europeo di Design,Torino.
-2010 workshop ”Ritratti di Città” con Gabriele Basilico,Fondazione Fotografia, Modena.
-2017 diploma triennale in Counseling a Mediazione Artistica, Studio EducArte, Torino.
ESPOSIZIONI,SELEZIONI,ACQUISIZIONE e PUBBLICAZIONE:
-2016 artista presente nella pubblicazione de “Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea Vol 2” di G.Bonomi, Rubettino Editori.
-2015 acquisizione dell’opera ”Mimesi” nell’Archivio Italiano dell’Autoritratto Fotografico + mostra collettiva presso la Biblioteca Antonelliana di Senigallia (AN).
-2013 mostra collettiva “Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia
contemporanea” presso la Fusion Art Gallery, Torino.
-2010 “Short List_Special Italia”, mostra collettiva dei 10 finalisti partecipanti al bando di concorso, ex Ospedale Sant’Agostino, Modena.
-2010 “Terra Deserta” mostra collettiva e itinerante in Portogallo.
-2009 “Terra Deserta” mostra collettiva presso la Galleria Allegretti di Torino.
-2008 “Photo Research” mostra personale presso l’Art Cafè di Biella a cura di Dina Pierallini.
-2007 “Italia Gran Bretagna. Mete a Confronto” mostra collettiva presso i Magazzini generali di Calata Cuneo, Imperia.
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