Descrizione dell’opera:
L’artista
propone l’accostamento discordante tra la famiglia, attraverso il
ricordo di un momento felice, con immagini di un’attualità divenuta
ciclica nella storia tanto da risultare cosi consuete da non suscitare
più alcuna emozione.
Questa
è una installazione di una fotografia digitale stampata a colori
tridimensionalmente e poi inserita in un globo di vetro dove una
nevicata artificiale ci ricorda paesaggi ben conosciuti che però possono
essere indagati seguendo angolazioni diverse.
L’artista
utilizza una rappresentazione installativa che unisce la fotografia con
moderne tecniche di stampa. La filosofia artistica invita ad interagire
con l’opera attraverso un consueto comportamento: scuotere la palla di
neve alla ricerca di qualcosa...
L’opera raffigura un uomo nell’atto di lanciare un sasso, fa parte di una serie chiamata ” Let It Snow ” 2015-2017
Ci
sono poche cose più delicate, effimere ed innocenti di una palla di
neve. Piccoli mondi indipendenti il cui paesaggio è avvolto dalla neve,
divenuti popolari sin dal 1800 con l’avvento di una nuova industria: il
turismo. L’aumento del turismo ha portato direttamente all’invenzione
del ricordo prodotto in serie, il souvenir. Le palle di neve sono ancora
vendute ai turisti per commemorare le loro visite e sono utilizzate sia
per ricordare le vacanze, che come una forma accattivante di
pubblicità. Le palle di neve rendono le persone felici perché ricordano
la serenità di una vacanza e l’intimità della famiglia, ma sopratutto
ricordano la nostra vita popolata
di momenti diversi e così uguali tanto da essere glorificati da oggetti
commemorativi come i souvenirs. Con il passare del tempo, e dei
momenti, questi ricordi si accumulano e si sovrappongono, svaniscono nel
rumore di fondo delle nostre vite, ma il souvenir sta appoggiato in
bella vista per rammentarci ogni singolo istante.
Li,
sempre uguale, la palla di neve può essere agitata ogni volta che
vogliamo e osservando la neve cadere, permettiamo ai ricordi di
riaffiorare come il paesaggio riemerge dalla nevicata.
Dalle
palle di neve della serie “ Let It Snow “ riemergono paesaggi che fanno
parte del rumore di fondo generato da immagini a cui siamo da sempre
sottoposti con insistenza dai media, come sono le immagini di guerra in
Medio Oriente, dei profughi e dei cadaveri. Immagini a cui siamo
abituati. L’autore scava nell’archivio fotografico e seleziona una serie
di immagini che potrebbero essere tratte da internet, dalla televisione
oppure dalla carta stampata, riproduce la scena come in un tableau
vivant donando a tutte le persone la stessa identità, la propria
attraverso il proprio volto.
La
fotografia viene poi stampata a colori in 3D ed infine inserita nella
sfera di vetro con acqua e neve artificiale. L’autore cerca il
cortocircuito tra la familiarità della palla di neve con i valori che si
porta dietro e l’immagine stereotipata a cui siamo abituati, che di
fatto contiene persone senza identità che esistono e resistono solo per
essere contate.
Quando
si agita una palla di neve tradizionale, si arriva a vedere la bellezza
gradualmente uscire dalla neve che cade delicatamente. Quando si fa la
stessa operazione con una palla del progetto “ Let It Snow “ non si è
del tutto sicuri di voler vedere cosa emergerà gradualmente. E tuttavia
non si può fare a meno di guardare.
Biografia dell’artista:
Daniele
Casciari, nasce a Perugia il 28/02/1978. Fotografo Indipendente e
Curatore Artistico, Daniele consegue un master in fotografia e immagine
contemporanea presso la Fondazione Fotografia di Modena, lavora come
curatore in una galleria d’arte contemporanea a Modena, dove organizza e
gestisce mostra d’arte ed eventi in Europa e in tutto il mondo.
Con
un dottorato in chimica e una laurea magistrale in Biotecnologie, ha
lasciato la carriera in ambito scientifico per concentrarsi
sull’immagine contemporanea, sulla fotografia e sulla comunicazione per
immagini a scopo documentaristico. Attualmente sta lavorando come
fotografo in Europa, Medio Oriente e Asia.
Formazione Accademica:
(2013-2015) Master in Fotografia e Immagine Contemporanea
Fondazione Fotografia Modena
(2004-2007) Dottorato di Ricerca in Chimica
Università di Modena e Reggio Emilia
(1998-2003) Laurea Magistrale in Biotecnologie
Università di Modena e Reggio Emilia
(2001-2002) Studi di Bioinformatica
Università di Turku, Finlandia
Mostre e premi:
“ Artes | Xmq of pit, ready for the mosh! “ ARTVERONA, Verona 2016
“ Encontros da Imagem “ International photography festival, Braga - Portugal 2016
“SESTANTE “, Foro Boario Modena 2015. With photographic series “ SENTIMI ”.
“ US “, Foro Boario Modena 2014. With photographic series “ ATTIMI “
“ È la mia vita in Piazza Grande ”, Modena 2014.
“ Luce “ Comune di Perugia, 2013.
“ Spazio Scenico_ “ Collettivo ViaStella8 Modena, 2012.
“Le grotte dell’Umbria” Comune di Perugia, 1992.
Progetti in corso:
(2017 – Present) Displacement - The human being on the after earthquake condition
A
personal long term project about concerning the similitude and
difference between people who lost their home in the hearth quake which
affected the central region of Italy with refugees who flee their home
lands. They share the same feel living on hotspot and camps and tents.
(2015 – Present) Photographic project in Middle East.
On
going photography project, called “OilMill” which main aims and focus
is a 360 degree campaign about the concept of “ border “ surveying the
olives oil cycle, starting from Jordan heading to Lebanon and Palestine
until to cross Mediterranean Sea to reach Europe. The project puts in
front line people and borders, as well as, the the refugees on the camps
with their story and hopes.
With the support of Abdulhamid Shuman Foundation – Darat Al funun, Jordan. Project home page: www.oilmillproject.com