Descrizione Opera / Biografia
”Raccolta ed archiviazione di frammenti, attimi vissuti, perduti, resi di nuovo presenti attraverso l’incisione del segno, l’intervento del corpo e della sua azione canalizzata nella concretizzazione di un’immaginario al confine tra conosciuto e ignoto. Attraverso la distruzione di una struttura definita si crea la possibilità di sviluppare differenti forme di coscienza, far emergere delle zone d’ombra fino a quel momento latenti. La nostra azione nel mondo determina il nostro futuro, ma è spesso dominata da ciò che abbiamo vissuto, fino a che non contattiamo la coscienza della possibilità, quel momento che ci dà l’opportunità di trasformarci trasformando, in continuità con l’universo. Il flusso dell’esistenza che si sviluppa tra vita morte e trasformazione.”
Bio: Floriana Mitchell si diploma nel 2014 in Pittura all’ Accademia di Belle Arti di Bologna, contemporaneamente agli studi di Arte ha frequentato l’Università Popolare di MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi, in cui ha ottenuto il diploma nel 2015, attualmente sta svolgendo la ricerca tesi per la specialistica in Arti Visive presso la University of Arts di Londra. Il suo lavoro nasce durante la ricerca tesi in MusicArTerapia per la quale ha iniziato a sperimentare un progetto di lavoro sull’ identità attraverso l’uso della fotografia e della pittura come strumento di trasformazione interiore, una via di riparazione propriocettiva del sé e dell’immaginario in cui ci riflettiamo quotidianamente. Questo progetto è stato inizialmente realizzato con persone affette da Alzheimer, successivamente con un gruppo di ragazzi psicotici, e con diverse persone e personalità, osservando che dare una forma concreta all’ immaginario che ci portiamo dentro, imparando a possederlo piuttosto che esserne posseduti, ha un’incisiva rilevanza sull’interrelazione che instauriamo con la vita, la ricerca si basa sul metodo Stefania Guerra Lisi, e sulle recenti scoperte nel campo delle neuroscienze. Simultaneamente, ha attivato una ricerca parallela sulla propria identità, ricercando in un passato interrotto di ricostruire una continuità relazionale nella sua genealogia, una sorta di riappropriazione della realtà attraverso la trasformazione di frammenti di memoria.
Tra le mostre recenti:
25/03-09/04/2017 Collettiva dei finalisti del Premio Arte Laguna, Arsenale di Venezia,Venezia.
21/01-04/02/2017 Collettiva ”Chaudelune”, Galleria d’Arte Fondantico, Bologna.
16/10/2016 Collettiva di fine residenza artistica con Daniel Spoerri in collaborazione con LINV, Il Giardino di Daniel Spoerri, Seggiano.
04-15/10/2016 Mostra “I remember nothing”, Fondazione Zucchelli, Bologna.
09/2016: è tra gli artisti selezionati per il progetto di arte publica “Change” ideato da OffSiteArt (L’Aquila) in collaboraizone con ArtBridge (NewYork).
06/2016: Collettiva “La grandezza delle mani”, Galleria d’Arte P420, Bologna.