Descrizione Opera / Biografia
Il sole illumina il legno e i chiodi di una vecchia porta, carica di storia; la maniglia è lì, sembra un invito ad entrare. L’opera è una metafora sulla vita, quando il destino bussa alla nostra porta...
Germana Snaidero, laureata in scienze dell’Educazione con una tesi in estetica, da tempo ha eletto l’acquerello a strumento attraverso cui poter dare corpo “visibile” alle sue emozioni. Nell’ambito di una figurazione che si nutre di apporti tradizionali, l’opera è in grado di sbalzare i contorni di una sensibilità poetica che emerge non in forza di effetti prodotti dalle combinazioni cromatiche, ma sulla scorta di ben individuate connessioni tra il paesaggio interno e quello esterno. L’artista sa trasformare qualsiasi spazio in un perimetro privato, nei cui ritmi ed emergenze ritrova il modo per una sintonia con i propri battiti personali. Quando una scena del reale viene trasposta sulla superficie, cessa di essere racconto e diviene scatto emotivo, guizzo sensoriale, evocazione di uno slancio poetico impegnato a neutralizzare la fisicità del reale per assegnargli la levità tipica di un afflato lirico, portato a dare dimensione spirituale alle cose, anche a quelle comunemente ascritte alla categoria dello scontato: uno scorcio urbano inquadrato dal mare, un complesso architettonico con particolari condizioni di luce, un’atmosfera che amplifica i contorni del reale o li fa sfumare verso l’indeterminatezza del sogno. L’artista ha raggiunto un grado di espressività intimamente legata alla fluidità del colore, che sa governare in maniera da rendere la pittura di volta in volta duttile strumento di evocazione, di contemplazione lirica, di interpretazione fantastica del reale.
(testo critico di Enzo Santese)