Descrizione Opera / Biografia
L’Avvocato è una delle opere che ho realizzato nell’ambito del progetto Manifesto dei mestieri e professioni. Il progetto è nato da una mia necessità, quella di combattere gli stereotipi e i luoghi comuni che spesso definiscono in maniera insindacabile ogni mestiere o professione. A tutti sembra sempre troppo semplice il lavoro degli altri. Naturalmente non è così: non esistono mestieri o professioni più semplici o più difficili, perché in ogni attività esistono elementi meno visibili quali le esperienze, le competenze, le motivazioni, le emozioni, le passioni, le responsabilità, gli obiettivi, i cambiamenti, gli incidenti e tanto altro, l’aspetto tecnico e quello umano. Ogni mestiere merita un proprio manifesto! Così ho iniziato a chiedere ad amici e conoscenti di aiutarmi in questa mia ricerca: ho chiesto alle persone di scrivere un testo legato al proprio lavoro, seguendo alcune semplici regole; ho ‘commissionato’ una successione di singoli vocaboli, verbi coniugati al presente e in prima persona o frasi brevi e, alla fine, ho chiesto di indicarmi alcuni colori che, secondo il proprio immaginario, potessero rappresentare il mestiere. La mia richiesta ha suscitato reazioni diverse ed inaspettate: slancio e passione (il giorno dopo avevo già il testo), pudori e insicurezze, lunghe riflessioni: alcuni hanno il testo nel cassetto da mesi e non si decidono ancora a darmelo. Certo è che da ogni testo emerge una complessità che va ben al di là della definizione della professione e delle sue caratteristiche. Questo materiale così unico e originale mi ha permesso di sperimentare varie forme, strutture e soluzioni cromatiche nelle quali integrare le parole. Procedendo con l’inserimento del testo in una prima idea di tessitura grafica, ho creato racconti visivi, fatti di atmosfere e scenari evocati dalle parole stesse. Nel processo creativo di ciascun manifesto, non sono mai solo, ma il mio lavoro di creazione visiva, parte da un’originaria interazione con un’altra persona, con un ‘autore’ di una parte importante del contenuto, che mi viene donato con una sensibilità precisa, nella sequenzialità, nella sonorità e nelle indicazioni cromatiche (quindi emozionali) e che suscita in me un percorso creativo sempre inaspettato ed esaltante.
Non è stato facile scegliere il manifesto con cui partecipare, ed è stata solo la possibilità di poter inserire altre tre opere di supporto che mi ha definitivamente convinto a partecipare al concorso. E’, infatti, nell’inserimento dell’opera nel suo contesto progettuale più ampio che essa può essere compresa; è il progetto che ne valorizza le diverse stratificazioni formali. Nel caso del manifesto dell’Avvocato, caso unico, ho ricevuto un testo senza indicazioni di colore. Ho deciso che questo dettaglio non era frutto di una coincidenza: leggendo attentamente il testo ho percepito una distanza, un’autocensura dell’aspetto emozionale che ho voluto interpretare come un “vizio professionale”. Il bianco e nero è stata dunque una scelta obbligata: si è, tecnicamente, o bianchi o neri, o colpevoli o innocenti. Ho dunque sentito la necessità di tradurre in qualche modo quel linguaggio normativo e formale in un gioco compositivo ironico e un po’ irriverente. Un altro modo di dare colore e rompere l’assolutismo della perentorietà. Dalle altre opere inserite a supporto, si può intuire quanto siano differenti gli approcci degli ‘autori’ e quanto diversificate le soluzioni formali e cromatiche che ho scelto di adottare: nello Psicologo Psicoterapeuta si viene travolti dalla voglia di raccontare dell’autore; tale è la voglia, che il testo mi è pervenuto in due blocchi distinti, uno rappresentativo dell’aspetto personale del lavoro, l’altro composto da citazioni di colleghi illustri; il tutto crea un vortice di informazioni che ha il compito di ridiscendere ad una suggestiva, primordiale verità: parola = magia. Nel testo dell’Architetto, invece, ho riconosciuto una necessità di ordine essenziale: pochi e semplici concetti, più volte ribaditi in un processo Aureo, frattale, per assumere lo status di assunti di verità. Nel Geometra, attraverso la creazione di un sottotesto nascosto che può essere decifrato solo se evidenziato (e così ho fatto), prendono vita la capacità e il piacere professionale di far emergere oggetti e forme nascoste, attraverso l’osservazione della realtà e l’interpretazione di documenti nei depositi cartacei, il tutto integrato ad un impianto grafico e ad una tavolozza che si ispirano all’etimo stesso del termine geometra (terra e misura): griglia che particella il territorio, colori terra sfumati tra vegetazione e corsi d’acqua.
Ogni volta un punto di partenza diverso per me. Nessun automatismo è possibile.
Sul sito www.creatori.eu sono presenti le altre opere del progetto realizzate ad oggi e l’intero percorso creativo è descritto nel relativo opuscolo visionabile alla pagina: http://www.creatori.eu/wordpress/wp-content/uploads/2016/04/OPUSCOLO-A4_per-sito_comp.pdf
Nota biografica
Illustratore e Grafico. Ideatore e fondatore del «CREATORI Graphic Lab» e curatore del sito/blog www.creatori.eu. Realizzo i miei lavori prevalentemente mediante l’utilizzo della computer grafica talvolta unitamente a tecniche miste. In passato ho esplorato a lungo vari e diversi codici comunicativi attraverso il disegno di tavole, la scrittura di poesie, la composizione e l’adattamento di testi per canzoni molti dei quali per la rock band underground Ege Ninfa, di cui sono stato batterista negli anni ‘90. Ho approfondito il mio interesse per i linguaggi verbo-visivi attraverso la pratica artistica della ”Poesia Visiva”. Vivo e lavoro a Firenze.