Descrizione Opera / Biografia
Una cascata di pesci, dove quello più grande divora quello più piccolo, costituisce una metafora del mondo, di oggi come di ieri. Talmente impegnati a sovrastarsi e divorarsi a vicenda, i pesci perdono di vista il fiore davanti a loro, che è la poesia di questa nostra esistenza, mentre l’architettura sul retro, in un parallelismo tra cose inanimate ed esseri viventi, non fa altro che rafforzare ed enfatizzare il tema del sopruso reciproco.
Marcello Carrà (Ferrara, 1976), si laurea nel 2003 in Ingegneria Civile presso l’Università di Ferrara. A partire dal 2008 realizza disegni di grandi dimensioni a penna Biro, incentrati inizialmente sul tema degli insetti, sulla loro esistenza effimera e nel contempo affascinante, e in seguito su altri animali che l’uomo uccide con noncuranza e unicamente per il proprio piacere, come maiali e pesci.
In seguito ha rivisitato alcuni capolavori di grandi artisti del passato, in particolare Bruegel, reinterpretandone le opere alla luce del terremoto del 2012, Zurbaran, Vermeer e Bosch. Nel 2015, anno di Expo, a cui ha partecipato presso il Padiglione Emilia Romagna realizzando una performance di disegno a penna biro sui prodotti tipici di Ferrara, è stato impegnato con un ciclo di opere legato al tema del cibo.