Descrizione Opera / Biografia
Parola d’ordine: ricontestualizzazione. Nella mia ricerca sul linguaggio visivo ho scelto di integrare alcuni degli elementi cardine della tradizione figurativa classica, sia visiva che letteraria (muse ispiratrici, amanti, miti classici), con le caratteristiche che da sempre influenzano il mio impatto quotidiano, come le immagini e i caratteri del contesto metropolitano urbano che si respira in una città come Milano: la cartellonistica, la figura umana trasformata in icona pop pubblicitaria, la street art, il contrasto tra perfezionismi artificiosi e contesti limitrofi corrosi e decadenti, la sovrapposizione continua di elementi tra loro alieni, quel sentore di attualità che da qui a breve diventerà già cosa obsoleta, ecc. Sostanzialmente quello che mi interessa ricreare tramite l’utilizzo di tecniche e materiali differenti tra loro come il ready made di estratti pubblicitari, trafiletti di cronaca, elementi floreali, stucchi, corrosioni e quant’altro, è un segno dove il classicismo e l’esplosione urbana convivano, onde creare delle sorte di icone cartellonistiche di derivazione glamour che si sovrappongono al mondo di ieri, consce di essere già obsolete nella prospettiva del domani; una sorta di manifesto murale che, nel momento in cui viene messo in opera a discapito di un precedente oramai desueto, è già conscio di dover attendere la medesima sorte in un futuro immediato. Guardando avanti senza dimenticare quello che è stato.
L’utilizzo prevalente di colori quali il bianco, il rosso, il nero, preferibilmente in maniera netta e poco amalgamata, è una precisa scelta “alchemica”: nigredo, albedo e rubedo si inseguono continuamente tra loro come in un Ouroboro.
La scelta di temi appartenenti alla cultura classica e mitologica avviene in funzione del mio intento di ricollocare i medesimi all’interno di un’ottica temporale sferica, nel contesto della quale i fattori e le coordinate di passato, presente e futuro originino continuamente nuove forme e prospettive.
Ho studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera