Premio Combat Prize

Silvano Rubino - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | L’isola dei morti

L’isola dei morti
digital print, carta cotone su dbond
70x100

Silvano Rubino

nato/a a Venezia
residenza di lavoro/studio: Venezia, ITALIA


iscritto/a dal 10 mag 2017

http://www.silvanorubino.it


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Crepuscolo, l’offerta
digital print, carta cotone su dbond
180x136

Descrizione Opera / Biografia


...come se l’isola dei morti galleggiasse dentro un pensiero notturno, prossimo a un sonno che con difficoltà si avviasse verso sogni dilatati, incomprensibili e pur tuttavia accoglienti, rilassanti...
Cercare un transito incolume è come guardare sperando di vedere solo cose belle. I vuoti parlano il silenzio e l’altrove. Deposto. Morto.
BIOGRAFIA
Silvano Rubino
Venezia, 1952
Ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nella sua formazione lo studio dell’iconografia della pittura rinascimentale è stato per molto tempo un riferimento fondamentale fino ad arrivare, successivamente, negli anni ottanta a un interesse particolare per la cultura espressionista storica e per quella neoespressionista più recente. Dal 1972 al 1982 partecipa alle mostre collettive della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Esordisce sulla scena internazionale nel 1975 con una mostra personale a Bruxelles. Dal 1972 al 1993 si dedica alla pittura passando dal figurativo all’astratto e dal 1984 si dedica anche alla scenografia e alla realizzazione di costumi per spettacoli di teatro-danza.
Tra il 1989 e il 1996 risiede in Brasile dove espone in mostre personali e collettive. Nel 1993 lavora a un corpo di installazioni concepite per l’esposizione Projeto Kafka, che presenterà al museo Solar do Barão a Curitiba. L’installazione, in seguito, diverrà uno degli aspetti significativi del suo lavoro, dove la sintesi formale risulterà l’elemento che, coniugato al pensiero, determinerà l’essenza stessa dell’opera e della sua identità.
Nel 1994 inizia il suo interesse per la fotografia. Le sue foto sono storie raccontate attraverso delle immagini che Rubino costruisce creando dei sets nel suo studio. Il risultato è il ciclo Foto Nere : un corpo di fotografie dalle grandi dimensioni, accomunate dall’uso di sfondi nerissimi, piatti, che creano una profondità senza limiti di spazio, dai quali emergono le immagini. L’annullamento del contesto nasce dall’esigenza di azzerare qualsiasi riferimento architettonico o strutturale, per accentrare l’attenzione sui soggetti. In questo modo si viene a creare del pathos dilatato che riconduce al mistero. Nel 2000 un’importante selezione dei suoi lavori fotografici intitolata Corpo a corpo, Diario di un delirio fu esposta su invito del Ministero della Cultura Cilena alla Galeria Gabriela Mistral a Santiago. Di recente, nell’ultimo progetto al quale sta lavorando, inventa luoghi inesistenti con la tecnica del 3D, nei quali sono presenti citazioni iconografiche classiche dialoganti con visioni contemporanee.
Nelle installazioni, invece, costruisce atmosfere sospese e rarefatte, ammantate di una poesia essenziale, utilizzando materiali diversi come marmo, acciaio, vetro, video, come nel caso dell’esposizione In equilibrio tra due punti sospesi alla Fondazione Bevilacqua La Masa realizzata nel 2010.
Espone, tra l’altro, a Glasstress nell’ambito della 53.a Biennale di Venezia del 2009, a Glasstress New York al MAD di New York nel 2012, a Fragile al Museo Maillol di Parigi, a Beirut Exhibition Center, Beirut, Lebanon; Art Museum Riga Bourse, Latvia; Miles Garden Museum, Stockholm, Sweden all’evento collaterale The dialogue of fire della 56.a Biennale d’Arte di Venezia(2015) a Palazzo Tiepolo Passi e a Still life al MMKK, Museum Modern Kunst Klagenfurt, nel 2017.