Descrizione Opera / Biografia
La metafora del distacco… e la vanga
La terra ha sempre generato vita e tu lo sai che puoi nascere anche dagli inferi al sorgere del sole.
Hai ancora i capelli umidi che odorano di terra, ma ti sei tirata dietro anche il retrogusto del diavolo che come l’olio rende liscio e profumato il tuo corpo, lucido e ingannevole, poi, un pugno nello stomaco non fa più male.
Femmina…. Ti stacchi da essa e crei l’eterno conflitto, contraddizione pura, costante dualità, ragione e follia.
Stravolgi la mente, è questa la tua forza.
Il tuo candore sconvolge, la tua terra inesplorata eccita. L’uomo è esploratore e questo tu lo sai.
Sono puro ma non immune, ho ancora la vanga in mano e posso riseppellirti, e prima che tu prenda la mia vanga e nasconderla alla mia vista, chiudo gli occhi sicuro che la tua immagine rimarrà impressionata sulla retina per poter sognare, poi scaverò una grande buca e via… ti rispedirò negli abissi della terra.
barbamauro
(il fotografo dei boschi)
Mauro Barbolini, fotografia e pensiero, personaggio schivo, poeta della fotografia, dai mille mestieri e tante passioni. Mette al primo posto, oltre alla professionalità del suo lavoro, natura e libertà.
La creatività, l’intuito, la semplicità lo portano a sperimentare la fotografia in molti campi, ottenendo riconoscimenti professionali. Tra i più importanti, da Kodak, vincitore del concorso “Ritratto”; dall’UNESCO di Parigi, ”Fotografia di Reportage” premiato tra i migliori fotografi del mondo.
Mauro dice: ”sono contento quando persone, apparentemente comuni, guardando le mie fotografie rimangono affascinate, significa che sono riuscito a renderla leggibile e creare emozione”.