Descrizione Opera / Biografia
COM’E’ PROFONDO IL MARE DI BERNARDO CECCHETTI
Il mare, per la sua infinita distesa e profondità che protegge, custodisce e tutela il mistero della vita, con i suoi affascinanti abitanti, esseri polimorfici anche mostruosi, dai mille e più colori e sfumature argentate, è il soggetto di miti, leggende, superstizioni, letterature, arti visive e fonte sorgiva d’ispirazione per poeti ed artisti di ogni tempo di diversi popoli e culture. Nella mitologia greca il mare è la dimora del dio Poseidone, il figlio di Crono e di Rea, fratello di Zeus, noto anche con il nome di Nettuno, avido di terre, dal carattere dispotico e un dominatore temuto dagli uomini e in particolare dai navigatori. Gli antichi greci e romani offrivano al sovrano del mare sacrifici di animali dal sangue caldo come cavalli e tori, entrambi simbolo di forza e fertilità. Il mare, sul piano iconografico è un tema classico della cultura Occidentale, si rappresentava negli affreschi, mosaici o altri oggetti d’arredo, medaglie, monete, gioielli, eccetera con linee ondulate se calmo, con spirali se mosso o vorticoso, mentre gli abissi configurano gli “inferi” insondabili all’occhio umano, e come le viscere della Terra, sono sorvegliati da presenze inquietanti, non solo pesci ma anche piante marine dall’apparenza innocua ma in realtà velenose. Il pesce, in molte culture e religioni, è collegato alla fertilità, all’amore ed è il simbolo del Cristo per i cristiani. Per Bernardo Cecchetti, fotografo per vocazione e dalla spiccata attitudine pittorica, già sperimentata in altre opere, i pesci, come la luce per Giacomo Balla, sono un pretesto per investigare da un altro punto di vista del movimento, la luce, il potenziale espressivo del bianco e nero, del chiaroscuro, come traccia-sedimento sulla pellicola fotografica, con l’emersione dalla profondità degli abissi marini di forme verosimiglianti in bilico tra reale e immaginario, dalle tonalità perlacee, evanescenti come membrane luminose: un mondo marino risolto in visioni narrative, evocative e simboliche. Cecchetti s’immerge in composizioni di forme, linee, presenze che accadono, appaiono e scompaiono come bagliori notturni ammantati da un abisso immaginario, dalle correnti mai del tutto visibili, apparentemente immobili, dove le sue meduse, strani pesci, dettagli di alghe marine, plancton, spugne e altri abitanti marini misteriosi in questo ciclo di opere recenti diventano un modo per trovare una forma all’istante rarefatto, sospeso tra un movimento e l’altro per configurare il silenzio di cui parla Roland Bartthes:” la fotografia dev’essere silenziosa: non è una questione di ‘discrezione’, ma di musica (…). Non dire niente, chiudere gli occhi, lasciare che il particolare risalga da solo dalla coscienza affettiva” ( La Camera oscura, Einaudi, Torino,1980 p.56). Le sue ossessioni, tentazioni di studiare con insistenza movimenti impercettibili degli abissi, la profondità del mare dalle distese oscure infinite, che come il deserto è milieu dell’immaginazione per eccellenza. Lo caratterizza una cadenza ritmica di forme, presenze organiche immobilizzate nel flusso degli abissi, presenze luminescenti che sembrano, nel muoversi, produrre suoni ovattati esclusi dalla visibilità, messi a fuoco con queste immagini non manipolate con tecniche digitali. Sono sequenze volutamente ambivalenti, forme anomale che acquistano una realtà visibile, che lasciano intendere un dubbio se sono fotografie oggettive di pesci e flora marina oppure una proiezione mentale dell’autore. La risposta è nello sguardo di chi le guarda, in cui l’oggetto dà forma a un’esperienza artistica, suggestive. Sagome fluttuanti in un tempo sospeso, silente dove all’osservatore non resta altro da fare che riflettere sul soggetto. Il suo mare è quasi monocromatico, in cui finiscono per annullarsi forme e colori, tracce di vita, in cui la visione diventa una ricerca metafisica dell’invisibile nell’invisibile, legata a una conoscenza concettuale.
E Bernardo Cecchetti, più stringe l’obiettivo, l’orizzonte ermeneutico su soggetti specifici, come è solito procedere, tanto più deve andare in profondità. Nel suo mare c’è un qualcosa che resta fuori dall’inquadratura, un dettaglio che apre spazi all’immaginazione, in cui si sprofonda “dal piccolo all’universale”, nel profondo della nostra coscienza, negli abissi di un ‘altrove in cui l’imprevedibilità, l’inatteso, invita l’osservatore a riflettere sulla sconfinata solitudine del cittadino globale.
Jacqueline Ceresoli (settembre 2017)
Bernardo Cecchetti è nato a Macerata nel 1966. Vive e lavora a Porto Potenza Picena, nelle Marche. Si occupa principalmente di fotografia e installazioni.
Attualmente insegna Arte e Storia dell’Arte presso l’Istituto d’Istruzione Superiore liceo Leonardo Da Vinci di Civitanova Marche.
Ha insegnato Discipline Plastiche, Educazione Visiva e Disegno e Storia dell’Arte in diversi istituti d’istruzione superiore.
Nel 1989 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Macerata, sezione Scultura, con il massimo dei voti.
Nel 1985 si diploma all’Istituto d’Arte di Macerata, sezione Metalli.
1987 Proiezione dello slideshow Rivisitazione futurista presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata; 1° Premio Extempore di Pittura a Castelsantangelo sul Nera.
1988 Installazione collettiva realizzata con materiali di scarto presso l’ Accademia di Belle Arti di Macerata. Proiezione dello slideshow Sperimentazione 1 presso l’ Accademia di Belle Arti di Macerata. Partecipazione all’Ideadia di Milano, opera segnalata. Installazione 3, 1500 bottiglie sulla spiaggia di Porto Potenza Picena.
1989 Installazione LLL presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Partecipazione all’Orcianodiapofilm, opera segnalata. Un idea nel centro storico, mostra collettiva all’Atelier dell’Arco Amoroso di Ancona. Artisti Giovani, collettiva a Jesi, installazione Mare sopra. Partecipazione al Premio Salvi di Sassoferrato. Estarte, collettiva a Civitanova Marche, Ente Fiera. Proiezione di Rivisitazione futurista e Sperimentazione 2. Happening in occasione dell’anniversario della Liberazione di Jesi, piazza antistante Palazzo della Signoria.
1990 Partecipazione al Premio Salvi di Sassoferrato.
1991 Artisti per la solidarietà, collettiva ad Ancona. Nuove presenze plastiche nelle Marche, collettiva a Recanati, ex convento delle Clarisse. Partecipazione al Premio Salvi 1992 di Sassoferrato. 4° premio all’Ideadia di Milano, premio per la migliore colonna sonora per lo slideshow Attraverso il giardino. Premio Marche ad Ancona. Proiezione dello slideshow Attraverso il giardino al 10° Fotofestival di Lecco. 1° Premio al Concorso Internazionale CIMES-FICS, categoria slideshow, Baden Baden.
2013 Selezionato al Premio Photissima Art Fair di Torino (Rivisitazione futurista), esposizione 6-10 novembre. Mostra a Tre all’Hotel Italia di Cortona (Fiori maledetti) dal 20-12-2013 al 07-01-2014.
2014 Fiera Internazionale di arte contemporanea Art Innsbruck (Sabrina Falzone, Milano), 20-23 febbraio 2014. Collettiva al Carrousel du Louvre di Parigi 16-18 maggio 2014. Collettiva a Oxford Castle dal 2 al 9 giugno 2014. Perugia, personale al Teatro Brecht giugno 2014. 6° BIENNALE D’ARTE INTERNAZIONALE MONTECARLO 2014, 20-24 giugno. Spoleto, personale all’Hotel il Panciolle, luglio 2014. Civitanova, personale a Palazzo Sforza, sala Foresi, 3-10 agosto. Personale alla Nuova Galleria delle Arti, Fabriano, 4-25 ottobre 2014. Personale all’Arte Hotel Perugia, 17-26 ottobre. Arte Padova Fiera 14-17 novembre.
2015 Biennale di Palermo, 11-25 gennaio 2015. Bipersonale a Palazzo Contarelli, Correggio. Invitato all’Arte Genova Fiera; alla Biennale di Barcellona; allo spazio espositivo Project civilization di Venezia; al Complesso Monumentale del Bramante a Roma. Collettiva ai Dioscuri di Roma.
2016 Arte Salerno. Visioni, collettiva al MIIT di Torino.
2017 Selezionato da Circuiti dinamici, Il corpo che soffre, collettiva a Milano 15 ottobre-3 novembre 2017