Premio Combat Prize

Daniela D’Arielli - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | a’mare

a’mare
stampa, carta salata, lacrime, mitilo, specchio, argento
4,9x2,5cm

Daniela D’Arielli

nato/a a Ortona
residenza di lavoro/studio: Pescara / Roma, ITALIA


iscritto/a dal 05 mag 2018

http://www.danieladarielli.it


visualizzazioni: 953

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Descrizione Opera / Biografia


Amare si pronuncia /a’mare/.
A mare significa anche “trovarsi in mare”.
Con le lacrime ho realizzato questa piccola stampa. La tecnica è quella della Carta Salata, uno dei processi più semplici tra tutte le tecniche antiche di stampa, che consiste nell’immergere un foglio cotone in una soluzione di cloruro di sodio e successivamente in una di nitrato d’argento. Queste due sostanze, reagendo, producono il cloruro d’argento, sostanza instabile alla luce. Al cloruro di sodio ho sostituito le lacrime.
Questa immagine nasce da un viaggio che ho effettuato nel 2O13. Partita da Le Havre a bordo di una nave Cargo sono sbarcata a Rio de Janeiro. Avevano accettato la mia proposta di considerare il periodo della traversata come parte della residenza che dovevo svolgere. Oltre l’oblò della mia cabina c’era il paesaggio marino: estraneo a ogni frontiera, fisso eppure eternamente mutevole. Ho fotografato quell’oblò tutte le mattine del viaggio dall’interno della cabina. In mare aperto il tempo si dilata e lo spazio si condensa in un determinato presente, che non è stato ieri e non sarà domani. Uno spazio misterioso che non sembra nitido, fatto di riflessi, di luce e ombra, memoria e sogno. Su questo elemento, liquido e onirico, l’oblò agisce come una cornice, che delimita l’immagine e permette di custodirla. La forma dell’oblò incornicia il mare come il passepartout le foto dei cari che si portano con sé racchiuse in un ciondolo. L’amuleto è ricavato da un mytilus galloprovincialis la cui forma riconduce all’acqua e al pianto ed esso contiene al suo interno, di fianco all’oblò, un piccolo specchio. Il titolo di questo lavoro è lo stesso della mostra personale, inaugurata nel dicembre 2017, al museolaboratorio di Città Sant’Angelo (Pe). Questo lavoro fa parte di quella mostra.
Il mare è parte di me, delle mie origini. Lo vedevo appena sveglia, lo sentivo prima di addormentarmi. E’ una linea all’orizzonte da amare, non qualcosa che avessi mai attraversato.
Daniela d’Arielli (Ortona, 1978) vive e lavora tra Pescara e Roma.
Nella sua pratica artistica multidisciplinare lavora con la pittura, la fotografia, l’istallazione. Quello con l’acqua è un rapporto ancestrale e profondo. L’acqua nel suo flusso costante, nei suoi cambiamenti di stato e con il suo potere purificatore e rinnovatore è una continua fonte di ricerca e riflessione per i suoi lavori.
Dopo un anno di Erasmus al Kent Institute of Art & Design di Canterbury (UK), nel 2003, si laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino con il prof. Umberto Palestini. Nel 2015 consegue la specilizzazione in Fotografia presso lo IED di Roma. Nel 2006 Nicolas Bourriaud la sceglie per partecipare a Fuori Uso ’06 (ex Cofa, Pescara; Galeria Noua e MNAC National Museum of Contemporary Art, Bucarest; WAX, Budapest). Dal 2007 al 2010 collabora con la galleria Cesare Manzo per cui realizza due mostre personali: Solo Exhibition (Pescara, 2007) a cura di Massimiliano Scuderi e Stile Libero (Roma, 2010) a cura di Simone Ciglia. Dal 2008 è fotografa e art producer per Pollinaria, un’azienda agricola biologica e organismo di ricerca attivo in Abruzzo che promuove un lavoro innovativo e integrato nei campi di arte, agricoltura ed ecologia. E’ finalista al Premio Terna 03 ed espone in Impresa Pittura a cura di Raffaele Gavarro e Claudio Libero Pisano al CIAC di Genazzano. L’anno dopo, nel 2011, è shortlisted al Surface Tension: The future of water alla Science Gallery di Dublino e partecipa alla 54esima Biennale di Venezia, nel Padiglione dedicato alle Accademie di Belle Arti a cura di Vittorio Sgarbi. Dal 2012 al 2016 collabora con la galleria Graphos:Brasil di Rio de Janeiro. Nel 2013, come parte di una residenza per la galleria brasiliana, si imbarca su di un Cargo mercantile viaggiando da Le Havre, in Normandia, fino a Rio De Janiero. A seguito di questo viaggio si sviluppano una serie di lavori eterogenei. Alcune di quelle riflessioni saranno lo spunto per la mostra personale a’mare curata da Enzo De Leonibus al museolaboratorio - Ex Manifattura Tabacchi di Città Sant’Angelo (PE) conlusa a febbraio 2018. Il lavoro con cui partecipa al Premo Combat 2018, presente nella mostra a’mare, è finalista nella sezione fotografia al Rospigliosi Art Prize (Zagarolo, 2018).