Premio Combat Prize

Daniela Forcella - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | A MEMORIA

A MEMORIA
3d incision, painting, wood, plexiglas, resin
diam. 50x50x8

Daniela Forcella

nato/a a Bellano (LC)
residenza di lavoro/studio: Milano, ITALIA


iscritto/a dal 04 mag 2018

http://www.danielaforcella.it


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3d incision, painting, fluorescent colours, resin, wood, plexiglas
104x104x15

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The Traveller
3d incision, painting, fluorescent colors, resin, wood, plexiglas
104x1204x15

Descrizione Opera / Biografia


C A R T O G R A F I E

“...Nell’antichità classica, anche per Aristotele, il cuore era ritenuto sede della memoria.
Il verbo ricordare deriva infatti dal verbo latino recordari e questo dal sostantivo còr (genitivo còrdis),
cuore (come sede della memoria) col suffisso re- di movimento all’incontrario : quindi, propriamente ,
rimettere nel cuore (nella memoria).
Ancora oggi l’espressione “a memoria” si traduce par coeur in francese e by heart in inglese.”

Il ciclo “Cartografie” prende vita in un freddo pomeriggio milanese di fine novembre 2016, sulla
riflessione di una nota presa da una lettura ed un incontro di lavoro di qualche giorno più tardi con
Fabio Agrifoglio, Presidente dell’Associazione Mario Agrifoglio e promotore scientifico di quella corrente
artistica che già con Lucio Fontana nel 1970 sperimentava per la prima volta l’utilizzo della Black Light
o luce nera, un incontro quest’ultimo che per certi aspetti sarà sciamanico.
Cuore come sede della memoria è il tema centrale attorno al quale Forcella intraprende un nuovo
viaggio interiore; un percorso di ricerca formale del tutto desueto rispetto ai lavori precedenti, una
precisa operazione di selezione “per sottrazione” alla cerca di quella differenza o resto per trovare
nell’essenzialità del concetto puro il suo vero e unico senso.
Il Cuore come cuore-muscolo, simbolo delle culture umane è riletto in cuore-luogo, territorio e tabula
di scrittura dove registrare ogni singola azione, reazione , “a ricordo”.
Per contaminazione dei linguaggi in seguito identifica il codice di scrittura della cartografia assimilandolo
ai segni che i ricordi lasciano impressi nel cuore come solchi indelebili.
Ogni opera è una cartografia attentamente compilata nelle molteplici curve di livello che fissano ogni
evento tragico, euforico, tumultuoso o ascetico, registrati come affioramenti di rocce, faglie o crepacci.
Le mappature sono volutamente rappresentate fuori scala con profondità di corpo concavo o convesso
per dare maggior senso contadditorio al terreno sul quale si trova l’umana figura, simbolicamente
rappresentata da un viaggiatore. Unico segno di colore palpitante egli è solo e posto al centro dell’universo
mentre pare interrogarsi verso quali segni guida affidarsi per orientare il viaggio.
La scelta di Forcella nell’utilizzare per la prima volta la black light o luce nera pone l’artista nel confronto
con un mezzo fino a quel momento inesplorato e per sua stessa natura imprendibile e indomato nella
sua evanescenza materica, ma per questo anche affascinante e misterioso.
Al fine nel linguaggio estetico la sua presenza si è rivelato un potentissimo media divenendo luminescenza
vitale e codice guida nella notte del pensiero, indicatore del verso e del segno positivo del cammino,chè
la fluorescenza visibile alla luce del giorno, ne risulta l’evidenza più scontata , non sempre corrispondente
al reale.
Testo a cura di Viviana Lavinia Algeri