L’opera pone l’osservatore di fronte ad un senso di continuità , dove è
chiaro un inizio, ossia l’incontro con l’opera, ma non è ben decifrabile
la fine, perchè la tela si apre verso spazi infiniti.
Candida Cardito nasce a Napoli il 9/12/1974,trascorre la sua adolescenza a Procida, piccola isola
del Golfo di Napoli .
Costantemente pervasa da un forte senso d’evasione, pur amando terribilmente la sua isola è
proiettata verso spazi più ampi, ed infatti, terminati gli studi superiori, si trasferisce a Napoli, per
mettere a frutto la sua grande passione “ l’ arte” , studia e si laurea in Conservazione dei Beni
Culturali, ed è in quegli anni che realizza l’idea che la pittura è la forma d’arte che le permette di
dare espressione ai suoi sentimenti.
La tela diventa “ un arena in cui agire”, in cui la rassegnazione, la malinconia, l’energia e la
selvaggia euforia
prendono vita.
Il suo stile pittorico segue il modello astratto/ informale, tutte le sue opere si presentano come un
caotico intreccio di linee e macchie colorate, nettamente separate o, al contrario, chiaramente
mescolate, lasciando libere le sensazioni che nascono davanti al quadro. Quel che prevale è la forza
del colore e della materia presente sulle sue opere, spesse volte arricchite da inserzioni di
materiale di vario genere come, il legno, stoffa, vetro e stucco.
Tutte le sue opere, tranne che per piccole eccezioni, sono mancanti di qualsivoglia elemento
oggettivo, tutto ciò che si vede è da interpretare ed immaginare, o meglio ancora lascia libere le
proprie sensazioni.
In quasi tutte le sue opere è presente il forte stato emotivo, che muove i fili dell’istinto, come se le
rappresentazioni sulla tela si affermassero da se, con il solo tramite della mano e del pennello.
Spesso la tela è distrutta o
destrutturata, proprio perché la forte energia delle sensazioni non
rientra più nelle forme definite di una tela e per questo viene scomposta e ridefinita , proiettando
l’osservatore verso interpretazioni illogiche e visioni fantastiche