Lontano e vicino si ode
scrosciar di cascate
tra foglie cadute” - Masaoka Shiki-
L’opera
rappresenta simbolicamente un luogo segreto in cui solitamente mi reco
per ritrovare me stessa. Lo spazio a cui sono affezionata viene riletto
tramite la mia fantasia, creando un mondo onirico che appartiene solo a
me. Una serie di cascate mi si avvicina riempiendomi lo spirito di una
leggera quiete: il rumore dell’acqua mi accompagna e mi fa avanzare in
questa visione, alla ricerca di intricati dettagli luminosi che posso
cogliere lungo il percorso. Ogni dettaglio è un dono di leggerezza.
STATEMENT
La
mia ricerca intende indagare e approfondire il rapporto emozionale tra
uomo e natura. Quello che miro a rappresentare sono paesaggi segreti che
mi hanno trasmesso una sensazione di benessere. Questi luoghi, a volte
tratti dalla vita reale altre volte invece semplicemente raggiunti
tramite la mia immaginazione,
vengono da me creati e interpretati in chiave onirica: ricompongo
l’atmosfera tramite i colori e cerco di trascrivere sottilmente ogni
elemento che mi ha trasmesso un’emozione. Ricreo così uno spazio che è
solo mio: uno spazio magico dove immergermi per respirare un’aria pura e
incontaminata, un paesaggio fatto di sogni che vive nella natura della
mia immaginazione.
BIO
Elisa Viotto abita e lavora vicino Asolo
(TV) dove realizza le sue opere all’interno del suo studio. Avvicinatasi
alla creatività sin dall’infanzia, decide di seguire la carriera
artistica iscrivendosi all’Istituto d’Arte di Nove (VI) e poi
all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove intraprende una propria
ricerca stilistica.
Sin dal principio realizza disegni di piccole
dimensioni, in quanto è dal piccolo che riesce ad affermarsi e a creare
un qualcosa di grande impatto. Un susseguirsi incessante di forme e
movimenti prendono vita in un foglio che sembra diventare un complicato
ricamo. In una prima fase il bianco e il nero sono la matrice da cui
tutto si crea: inchiostro e pennino l’aiutano ad ottenere precisione e
finezza nel districarsi delle immagini. I soggetti sono legati alla
natura ma allo stesso tempo non realistici: fiori immaginari e linee
sinuose riproducono una natura onirica, che sembra vivere in un sogno in
cui veniamo trasportati. L’uso del colore viene aggiunto
successivamente, dando un altro grado di profondità emotiva
all’immagine:
“Ogni colore è un pensiero, non saprei dire quale sia
il mio preferito perché ogni tinta ha un suo senso e un suo scopo.
Bisogna solo farci caso, anche l’aria può avere un suo colore,
impalpabile e bello, fatto solo per sfiorarci.”
Ed è così che nascono le varie sfumature, in ogni quadro approfondite e studiate, per dare una specifica atmosfera ed emozione.
“Se
prestate attenzione, avvicinandovi lentamente, potrete sentire il
fruscio del vento, lo scorrere dell’acqua, il
profumo dei fiori, e piano piano vi accorgerete che quel mondo davanti
ai vostri occhi sta prendendo vita e lentamente ne venite accolti come
in un caldo abbraccio.”
Si laurea in Pittura nel Febbraio 2010 con
110 su 110, con una tesi in Tecniche dell’Incisione sull’Ukiyo-e
(xilografie policrome giapponesi) con cui approfondisce un’altra delle
sue passioni, la cultura giapponese, che ovviamente influisce anche
nella sua ricerca stilistica.
In seguito alla laurea decide di
seguire la sua strada partecipando a esposizioni personali e collettive
in alcune città italiane come Vicenza, Verona, Treviso, Trieste, Parma,
Ravenna, Roma e Milano.