Descrizione Opera / Biografia
Amore, bellezza, ricordo. E’ il trittico di parole con cui Erica Campanella ci accoglie nella sua memoria. L’artista offre e svela mediante un racconto il corpo femminile. Quel corpo che nel passato si velava di paure ed incertezze, ora si ‘veste’ della sua nudità, trovando nella sua ‘carne’ il suo abito naturale. Un corpo che lega intimità ed eros, attesa e possibilità. I seni, le labbra e le mani si scoprono linfa vitale di emozioni, di gesti. Danzano, si muovono. Creano contatti con improbabili amanti. Proprio quei fiori carichi di tensione emotiva filtrano ossessivamente metafore di un amore proibito. Ma non solo. Sono fiori dal carattere gentile capaci di restituire l’innocenza nel più piccolo gesto. Nel corpo ciascun dettaglio è accompagnato nella sua naturalezza, suggerendo percorsi dove l’obbiettivo della macchina fotografica diventa specchio intimo di relazioni. Il monocromo (talvolta accentuando volutamente la grana) si articola in un gesto semplice capace di costruire una partitura di luci e ombre con chiarezza di forma e identità. “Questa è la mia storia…” dice l’artista: una storia, un piccolo mondo carico di sensi fotografato attraverso le immagini di una donna che servendosi del suo “abito” più naturale ritrova se stessa. Spinta da un’unica forza. L’amore.