Descrizione Opera / Biografia
Mauro Pinotti, fotografo umanista, ha ricevuto negli anni riconoscimenti internazionali.
Vincitore della medaglia d’argento al Moscow international Foto Awards MIFA 2017, finalista in più concorsi internazionali d’arte contemporanea,: YICCA Contest, premio LYNX, e SEE ME exposure award, quest’ultimo trova il compiacimento di essere stato selezionato per catalogo presentato all’Exposure Award Reception del Louvre a Parigi, ricevuto la menzione d’onore al Moscow international Foto Awards MIFA 2016 e al Black and white Award 2016, esposto a PECHINO alla Biennale d’arte Contemporanea Italia Cina presso Plastik Factory Cultural Park. Sempre nel 2016 selezionato per il premio lynx ed esposto nella sala degli archi di Livorno e a Zagabria presso la Galleria Zvonimir.
Nel 2015 è stato selezionato con il lavoro fotografico ”13Re” ( in questo caso lo sviluppo del progetto era nato intorno ad una tematica sociale sui nuovi poveri) per esporre alla Biennale D’arte Contemporanea Italia-Cina tenutasi presso il Mastio della Cittadella a Torino L’opera e’ stata esposta anche a Roma presso l’Archivio Centrale dello Stato e ha trovato collocazione anche alla collettiva d’arte ”Social Act” curata da Fortunato D’Amico e Chiara Milesi presso ex Palazzo Coin di Vigevano dove ha esposto nel dicembre 2015.
I suoi progetti si sviluppano principalmente nell’ambito sociale attraverso una conoscenza diretta e personale delle problematiche che intende far conoscere attraverso una visione critica e oggettiva ma di semplice comprensione.
Lo scopo principale dei suoi lavori è mettere a conoscenza le persone di quelle realtà considerate ingiustamente minori ma che riguardano tutti noi.
Il lavoro presentato LAASTE che in africans significa ”ultimo” Portare alla luce realtà nascoste integrando la fotografia alla documentazione, ogni ritratto sarà abbinato ad un testo che parlerà della persona ripresa, così da poterne scoprire il perchè si trova in quella situazione.
Il progetto intende svilupparsi sia mostrando i ”profughi” che gli ospiti italiani del ”dormitorio”, cercherei di contrapporli in maniera da poterli poi accomunare confrontando le loro storie per far comprendere che i problemi sono uguali per tutti, casa, lavoro, famiglia, drammi, cambia solo il punto di vista.