Premio Combat Prize

Riccardo Bandiera - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | connections

connections
fotografia digitale, stampa fine-art su carta canson photo rag
70x100

Riccardo Bandiera

nato/a a Imperia
residenza di lavoro/studio: DIANO MARINA (18013), ITALIA


iscritto/a dal 11 apr 2018

http://www.riccardobandiera.com


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I’m the shape of the hole inside your heart
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Descrizione Opera / Biografia


Gli insetti rappresentano all’incirca il 70% delle specie esistenti sul Pianeta e si ritiene che siano tra i più antichi colonizzatori delle terre emerse. La complessità delle strutture sociali con cui alcune di queste specie si organizzano ha costituito da sempre un riferimento per le società umane. Se c’è un rapporto millenario, in definitiva, questo è il legame tra l’Uomo e gli insetti: una relazione ambivalente che ha influenzato l’economia, l’alimentazione e le abitudini della società attraverso il corso dei secoli.
“Atlas Over Arteries” di Riccardo Bandiera è un progetto fotografico a metà strada tra un manuale entomologico e un “Atlante di geografia umana” in cui il corpo si tramuta in una mappa su cui proiettare le rotte di esploratori avventurosi e celebrare la simbiosi e il ricongiungimento tra l’Individuo e la Natura. Questi scatti sono sinestesie visive che raccontano una dimensione altra in cui l’Uomo e la Natura non solo coesistono in armonia, ma si completano a vicenda in una celebrazione del mito del Bon Sauvage rousseauiano. Sono connessi e mutano costantemente, in perenne trasformazione e cambiamento. Il corpo è quindi decifrato come un altrove, non più semplice aggregato di carne, ossa, tessuti, pelle, muscoli e cellule, ma tela e tavola su cui disegnare e accogliere un mondo esterno fatto di mete, percorsi, organismi e sostanze organiche. Un organismo che con i suoi spigoli, rilievi, curve e nervature diviene anfratto e riparo accogliente per api, falene, piccole conchiglie, gusci e farfalle, nonché supporto per piccoli e ingenui espedienti onirici in grado di trasportare l’individuo lontano, assecondando i flussi migratori degli artropodi verso ecosistemi più favorevoli.