Premio Combat Prize

Susy D_Urzo - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | Hval-la balena

Hval-la balena
stampa analogica ai sali d’argento su carta baritata, cornice bianca su legno dipinto a mano 70x70 cm
32x47 cm

Susy D_Urzo

nato/a a Torre Del Greco
residenza di lavoro/studio: Torre Del Greco, ITALIA


iscritto/a dal 05 mag 2018

http://www.assuntadurzo.com


visualizzazioni: 615

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Altre opere

 | Hval-la balena

Hval-la balena
stampa analogica ai sali d’argento su carta baritata, cornice bianca su legno dipinto a mano 70x70 cm
32x47 cm

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Hval-la balena
stampa analogica ai sali d’argento su carta baritata, cornice bianca su legno dipinto a mano 70x70 cm
32x47 cm

 | Hval-la balena

Hval-la balena
stampa analogica ai sali d’argento su carta baritata, cornice bianca su legno dipinto a mano 70x70 cm
32x47 cm

Descrizione Opera / Biografia


DESCRIZIONE
“La necessità è sempre la stessa: strappare qualche parola al buio e consegnarla a uno sguardo” (Milo de Angelis).
Hval- la balena è il racconto di un abisso che non è solo marino. Come in Moby Dick di Melville, l’animale è il mio mezzo per risalire la storia di un’ossessione profondamente umana: quella della ricerca di un senso, della costruzione della mia presenza nel mondo. E’ il tentativo di dire qualcosa che mi sopravvive. Che non conosco, che non ha un’immagine precisa.E’ La narrazione di un cieco; ha a fare con grandezze, masse, non immagini descrittive.La fotografia usa il Braille, tocca, assaggia, abbraccia. E’ una fotografia della prossimità. Si svolge nello scuro che avvicina le cose.Le immagini scavate al buio sono efficaci, appaiono. Chiamo balena ogni rivelazione visiva. La verità è un sopravvissuto cetaceo che afferro per la coda, per non perdermi nella fotografia che naviga nell’inconscio. L’enorme mammifero mi permette di narrare il tutto, perchè lo contiene.Nel mio lavoro, la balena tiene al sicuro, dentro le sue costole, la trama della narrazione: non la fa naufragare e non si estingue, perché esiste fuori e dentro l’acqua, in tempi lontanissimi e vicini.Ho provato a figurarmi cosa avviene nelle profondità dell’abisso cercandolo sulla terra: nell’assenza di acqua, nelle grotte, negli antri, esplorando zone vulcaniche.Raccontare la balena è dire la storia di una creatura che è un pezzo della stessa terra staccatosi dal continente, un polmone di inspiegabile resistenza che da millenni sopravvive all’oblio dei flutti e degli uomini. Hval-la balena è un lavoro contro l’estinzione:il gorgo in cui l’umano rischia di affondare, coperto dalla bianca schiuma di ogni nuova immersione della balena, il ritorno al nulla iniziale che avviene da sempre e che sempre si tenta di descrivere.
BIO
Sono nata nel 1982 a Torre Del Greco.
Sono laureata in Lettere Moderne e in Fotografia. Terminata la laurea in Lettere moderne ho lavorato al Museo Madre di Napoli come operatore didattico per 5 anni.
L’oggetto della tesi di laurea all’Accademia, “Letture familiari”, riflessione fotografica sulla mia famiglia d’origine, è stata la base del lavoro sviluppato nei due anni di Laboratorio Irregolare (2012-2014) sotto la guida del maestro Antonio Biasiucci.
“Uno sguardo familiare” (2014) nuovo nome del progetto, diventa un percorso di consapevolezza sia artistica che esistenziale. La fotografia segue il corpo come un paesaggio domestico e l’indagine sull’ordinario autobiografico si pone come primo parametro di osservazione del reale; così la famiglia diventa il luogo d’origine dello sguardo. Il laboratorio si conclude con una mostra collettiva, Epifanie, a Castel dell’Ovo, aprile 2014. Epifanie sarà ospitata anche durante il Festival internazionale di Roma, XIII edizione, Museo Macro e al SI FEST#23.
Dal 2013 al 2017 ho condotto dei laboratori artistici presso la Casa dei Cristallini, associazione che lavora da più di dieci anni per arginare la dispersione scolastica nel Rione Sanità. Nell’estate del 2014, ho iniziato, “Hval-la balena”, la ricerca degli abissi.
La balena, con il suo grande corpo-mondo ferito, è un’indagine ossessiva sul presente.