Premio Combat Prize

Valentina Vannicola - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | SELMA ED AZRA tratta da ERAVAMO TERRAFERMA

SELMA ED AZRA tratta da ERAVAMO TERRAFERMA
fotografia digitale, stampa su carta hahnem
60x90 cm

Valentina Vannicola

nato/a a Roma
residenza di lavoro/studio: Tolfa, RM, ITALIA


iscritto/a dal 13 apr 2018

http://www.valentinavannicola.it


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Altre opere

 | Selma e Azra, bacheca

Selma e Azra, bacheca
testo scritto su carta tintoretto, immagine digitale stampata su carta fotografica, carta tintoretto pannellata e inserita in cornice bianca
30x60 cm

 | L’ISOLA tratto da ERAVAMO TERRAFERMA

L’ISOLA tratto da ERAVAMO TERRAFERMA
fotografia digitale, stampa su carta hahnem
60x90 cm

 | Marko tratto da ERAVAMO TERRAFERMA (opera fotografata con bacheca)

Marko tratto da ERAVAMO TERRAFERMA (opera fotografata con bacheca)
fotografia digitale, stampa su carta hahnem
60 x90 cm e 30x60 cm

Descrizione Opera / Biografia


L’immagine ”Selma ed Azra” è tratta dal lavoro ”Eravamo terraferma”.
”Eravamo terraferma” è la storia degli abitanti di un’isola del Mar Adriatico, una terra bagnata dalle acque un tempo jugoslave ed oggi croate. L’isola è situata all’interno di un’area petrolifera ormai abbandonata di proprietà Star Oil, una società che vide i suoi fasti all’epoca del Maresciallo Tito e la sua fine con la morte di questo e lo scoppio delle guerre balcaniche negli anni ’90. Allora tutti gli operai, che provenivano esclusivamente dall’ex Jugoslavia, abbandonarono le piattaforme per imbracciare le armi. Tutti, tranne un piccolo gruppo che decise di disertare, di non combattere quella guerra e di stabilirsi su quell’isola verso cui nessuno aveva mai nutrito grande interesse.
”Eravamo terraferma” è un lavoro di finzione. L’intento è quello di narrare le convulse vicende di una terra, attraverso la ricostruzione e la messa in scena, mettendo in luce alcuni episodi storici salienti.
Protagonisti del racconto sono dieci personaggi che vengono presentati con un ritratto ambientato (stampato in dimensione 60 x90 cm) accompagnato da un’opera di più piccole dimensioni(30x60 cm) dove è riportata una loro intervista, immagini vernacolari, documenti e materiali d’archivio che raccontano la loro storia.
Le vicende dei personaggi sono state scritte e ricostruite partendo da basi storiche, testi, documenti e testimonianze.
Selma e Azra sono madre e figlia e vengono da Visegrad, in Bosnia ed Erzegovina, sono state condotte sull’isola nel 1996 da un loro familiare, un ex operaio della Star Oil. Nel 1992 si trovavano a Visegrad quando arrivarono le truppe della JNA ed il potere venne affidato ai serbi del luogo. Migliaia di musulmani bosniaci vennero costretti ad abbandonare le loro case. Azra venne deportata al Vilina Vlas Hotel, trasformato in un grande lager e in una sorta di bordello, dove molte donne, tenute legate, venivano stuprate ripetutamente. La maggior parte di loro sono state uccise o sono scomparse. Il Vilina Vlas Hotel oggi è tornato ad essere un albergo.
*L’immagine può essere esposta con o senza l’apparato/bacheca in cui è raccontata la vicenda delle due protagoniste. Nelle immagini di corredo
Biografia
Valentina Vannicola, Roma 1982, si laurea con una tesi in Filmologia presso La Sapienza di Roma e successivamente si diploma alla Scuola Romana di Fotografia. Le sue immagini fotografiche sono state fortemente influenzate dalla tradizione cinematografica, letteraria e teatrale. L’intera pratica artistica di Valentina Vannicola è riconducibile al genere della staged photography.
Il suo lavoro è stato esposto in diverse gallerie e Festival tra cui l’Istituto Italiano di Cultura ed il Festival Head On di Sydney; Festival Circulation(s), Parigi; Istituto Italiano di Cultura di Melbourne; Gallery Central di Perth, Australia; La Triennale di Milano; Espace André Malraux Herblay, Francia; Vision Lab/Triennale di Milano presso la Mediateca di S. Teresa, Milano; Arte Fiera Bologna; Vienna Fair; Il Bellaria Film Festival; Galleria Wuderkammern, Rome; Urban Center di Rovereto; Mia Art Fair; CiternaFotografia-Festival; Fotografia Festival, MACRO Testaccio, Roma; Centro italiano della fotografia d’autore, Bibbiena; Auditorium Parco della Musica, Roma; s.t. Galleria, Roma.
Nel 2011 ha pubblicato con la casa editrice Postcard “L’Inferno di Dante”, curato da B. Cestelli Guidi. Le sue immagini sono state pubblicate da diversi giornali periodici e quotidiani tra cui L’Espresso, D di Repubblica, Philosophie Magazine, Il Manifesto, Insidart ed Aracne. Nel 2017 ha vinto il primo premio come miglior portfolio a Fotografia Europea, è stata finalista al Premio Fabbri e al Premio Ponchielli. Ha partecipato a diverse residenze d’artista tra cui una promossa dal Bellaria Film festival nel 2014 e l’altra presso i BocsArt nel 2017.