”corpi defunzionali” (scale)
bicomponente poliuretanico e chiodi, ferro
400(b)x200(h)x100 cm (dimensione variabile)
”corpi defunzionali” (particolare)
bicomponente poliuretanico e chiodi, ferro
dimensione variabile
Iacopo Pinelli, classe 1993, è nato a Gavardo (BS) ma risiede a Potenza Picena (MC). Dopo le scuole superiori, sceglie di proseguire i sui studi presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata dove consegue la laurea biennale con il massimo dei voti in Decorazione (2018). Dal 2014 partecipa a numerose mostre collettive e personali.
concept
Nella serie di lavori denominata “Corpi defunzionali”, Iacopo Pinelli affronta il dramma tutto umano dell’apatia, la mancanza di sentimento d’attività mentale e morale che contraddistingue l’esistenza dell’uomo nella società contemporanea caratterizzato dallo sfrenato condizionamento mediatico. Il percorso artistico di Pinelli è ispirato dal bisogno di rendere manifesta e, quindi, tangibile la sofferenza psicofisica dell’uomo ormai non più in grado di cogliere il senso della sua esistenza e della sua funzione sociale consistente nella ricerca ineludibile del primato dell’essere sull’avere. Mosso dalla incalzante necessità di una analisi introspettiva sempre più profonda, Pinelli mette in scena sul palcoscenico dell’immaginario la propria ansia, l’angoscia, la tensione persistente e lacerante, relazionandosi con l’immensa platea, in egual misura coinvolta, che è l’umanità intera. Lo sforzo quotidiano collettivo esclusivamente proteso verso il modernismo, quale filosofia che tende a mettere d’accordo il “sentimento”, vera essenza dell’uomo, con il “mito consumistico” dei tempi moderni, ha avuto, secondo Pinelli, come nefasta conseguenza il primato del vojeurismo, del possedere a qualunque costo l’oggetto del desiderio, il trionfo del consumismo. La serie “corpi defunzionali” è la metafora dell’uomo contemporaneo: oggetti di uso comune come la moka, la scala, le bottiglie, i coltelli, i piatti, i chiodi, il martello ed altri ancora, giacciono inermi, privi di energia, incapaci di svolgere la loro funzione; defunzionalizzati e smaterializzati. Così è per Pinelli, oggi, l’uomo contemporaneo, privo di energia essenziale, defunzionalizzato.