Descrizione Opera / Biografia
Andrea de Ranieri
I have a dream, 2020
Cera e tecnica mista su tavola, cm 135x135
Un ragazzo dallo sguardo incerto e dubbioso, un ragazzo con lo sguardo che guarda indietro, verso lo spettatore, ma con le gambe e il busto rivolto in avanti. Davanti a sé un paesaggio montano, il quale vuol simboleggiare la strada impervia, il futuro incerto che deve affrontare. Il suo viaggio è sottolineato dalle linee prospettiche che scandiscono il quadro, le quali incanalano gli occhi di chi guarda verso il fondo, verso il futuro. Il desiderio di cambiamento viene sottolineato dal voltatile stilizzato che si ripete per tutto il dipinto. Il dipinto è realizzato con estrema perizia, cera sciolta riportata su tavola e poi dipinta. Infine vengono inseriti fili di lana per accentuare le linee prospettiche e meglio guidare lo sguardo. La maestria tecnica ben si nota dallo sfondo, realizzato con una ripetizione di simboli e decori che si ripetono per tutta l’opera. Un giovane ragazzo che si ricorda del tempo passato, dei dolori e delle difficolta, ma che è pronto e capace ad andare avanti e a affrontare la sua nuova vita.
BIOGRAFIA
Andrea de Ranieri nasce a Pisa nel 1975.
La ricerca dell’arte ha da sempre condizionato le scelte più importanti della sua vita. Dopo gli studi di architettura e un’intensa esperienza nel campo del design, si è dedicato alla pittura e alla scultura e dal 2013 ne ha fatto la sua professione.
La conoscenza profonda dell’architettura e dei materiali da costruzione gli ha permesso di sfruttare, per il suo lavoro artistico, le peculiarità di materiali come il metallo, il cemento, il legno, la pece e la cera, che composti non si deteriorano e che durano nel tempo. Sperimentazione, ricerca, originalità sono gli elementi che hanno da sempre mosso il suo lavoro artistico, così da poter sempre dare un nuovo volto alle sue opere. La sperimentazione è alla base della sua ricerca poetica, le nuove tecniche, i nuovi materiali, vengono sfruttati in tutte le loro peculiarità per ottenere risultati che abbiano il coraggio di rischiare, di sorprendere e di osare. Su questi concetti prendono forma i lavori di astratti, i quali, attraverso i materiali usati, riescono a creare un impatto visivo sul pubblico dirompente e accattivante.
Artista eclettico atto alla sperimentazione, che non smette di indagare. Così negli ultimi anni la sua poetica vira a favore di una figurazione pop capace di guardare il nostro contemporaneo con occhi diversi, con coscienza critica. Come si può notare dai suoi ultimi dipinti: luoghi abitati da varie strutture sociali che convivono insieme, storiche architetture e simboli sradicate dai loro luoghi e isolati, classiche nature morte accompagnate da armi di distruzione, uomini senza volto esaltati nel loro corpo e nella loro personalità. La purezza e la semplicità, nonostante la complessità delle tecniche artiste utilizzate, è alla base delle sue opere e della sua poetica
Nel 2013 partecipa alla sua prima esposizione ufficiale a Pietrasanta insieme a Carole Feuerman. Questa mostra gli permette di prendere contatti con istituzioni artistiche a livello internazionale. Nel 2014 partecipa al film festival Universocorto presentando un’installazione monumentale. Nello stesso anno nascono collaborazione internazionali con Marzia Frozen Gallery di Berlino e con Saatchiart dove viene prodotta l’intervista inside the studio. 2015 Partecipa con una personale a Marble weeks Carrara. Nel 2015 inizia con Gallery de Francony (Francia) una nuova collaborazione che tutt’oggi persiste. 2016 inizia la collaborazione con Art sleuth Hong kong. Fiere d’arte come Affordable Art fair Milano, Arte Genova e Lucca Art fair lo portano ad essere conosciuto nel territorio nazionale. Nel 2017 collabora con Laura Pivetta di Artmea, Londra, in seguito nasce la mostra a Milano Artlù, nel 2018 in occasione della mostra Propaganda viene proposta un’intervista sul portale francese Singulart. Nel 2018 nasce il progetto “Sacred”, il quale cerca di ridare importanza al pensiero critico, di far risorgere e rendere “sacri” concetti e figurazioni nel tempo dimenticati. Protagonisti di questo progetto sono le persone, gli animali, la natura, i quali vengono incoronati con la classica aureola. L’antica iconografia viene così scorporata dalla tradizione e riportata ai tempi nostri. Nel 2019, in collaborazione con l’università di Pisa, nasce il progetto Sacred- ripensare l’arte antica, che ha lo scopo di rivisitare l’arte antica, in particolare le statue greco-romane, in chiave contemporanea. Nello stesso 2019 si trasferisce a Miami dove realizza un reportage fotografico, trasformato poi in grafiche cartacee con l’intento di svelare il degrado umano del sogno americano.
Attualmente lavora tra Pisa e Miami.
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