OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | Sara al Villaggio dei Fiori

Sara al Villaggio dei Fiori
stampa inkjet da negativo 120mm medio formato colore, carta blueback
150 x 150 cm

Chiara Fossati

nato/a a Legnano
residenza di lavoro/studio: Milano, ITALIA


iscritto/a dal 29 apr 2021

http://chiarafossati.com


visualizzazioni: 313

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Descrizione Opera / Biografia


Quest’opera fa parte di un progetto più ampio dal titolo ”Villaggio dei Fiori”. “Quando mi sono trasferita al Villaggio dei Fiori nel 2016 non avevo la minima idea di quello che sarebbe successo. Avevo appena chiuso una convivenza in modo burrascoso e repentino, cercavo una casa a Milano, non importava dove, la cercavo a un buon prezzo e nel minor tempo possibile. Dei buoni amici mi hanno offerto la casa dove un tempo viveva la loro nonna, nella zona ovest di Milano, tra Primaticcio e Giambellino. Non conoscevo bene la zona, ma l’offerta era ottima così l’ho accettata, traslocando dal giorno alla notte in via dei Gigli. Appena arrivata mi sono sentita, dopo anni, per la prima volta a casa. Subito mi sono resa conto che la parola abitare, qui, prende un’altra forma. Le persone abitano davvero, non solo le loro case, ma l’intero quartiere, le vie e chi le circonda.”
Chiara Fossati descrive così la folgorazione improvvisa – un colpo di fulmine a tutti gli effetti – che l’ha portata a innamorarsi di un quartiere tra i meno noti di Milano, nato nel secondo dopoguerra per ospitare gli sfollati dalle distruzioni belliche e poi ampliato con la costruzione di casette a schiera “minime”, ispirate alle sperimentazioni del razionalismo. Quest’angolo speciale di periferia, che dagli anni Cinquanta ha accolto gli immigrati arrivati dal Sud Italia e dalle campagne, Chiara Fossati ha scelto di viverlo a fondo, e anche di raccontarlo. “Ognuno qui sembra avere una storia personale forte. Le case stesse parlano di chi le abita, la presenza di piccoli giardini sul retro di ogni villetta ha fatto sì che ognuno creasse un’estensione, per lo più abusiva, della propria casa.” Proprio in questi cortili, atipici per una metropoli come Milano, è nata una serie di autoritratti involontari realizzati – rigorosamente su pellicola – tra pannelli di metallo, palme tropicali, barche parcheggiate e stanze in muratura. Foto dopo foto, si intrecciano così le storie di chi vive attorno a via dei Gigli. C’è Domenico, che sta crescendo da solo le figlie Martina e Alessandra, e che la domenica regala a Chiara la pasta con le polpette fatte in casa perché aiuta Martina a studiare. C’è Andrea, che con tutta la forza dei suoi vent’anni affronta le difficoltà che la vita gli ha messo di fronte, e sua sorella Greta, che qualche anno fa ha subito un grave incidente, ma che ora è innamorata e felice. E ancora, ci sono Marco e Luisa, che una sera si sono trovati la macchina bruciata e ora sognano di trasferirsi alle Canarie. Chiara Fossati ha iniziato questo progetto nel 2016, fino ad oggi, continuando a raccontare il quartiere nelle difficoltà quotidiane ma anche in momenti storici unici come la pandemia globale che stiamo vivendo, senza però rinunciare all’intimità del suo sguardo nel raccontare senza pregiudizi le persone che vivono al Villaggio dei Fiori. Sara, nel suo salotto al Villaggio dei Fiori a Milano, si applica una maschera di bellezza, in una delle interminabili serate estive. ////
Chiara Fossati (Legnano-MI-1984) si forma come fotografa allo Studio Fondazione Marangoni di Firenze e al Goldsmith College di Londra (Master in Photography and Urban Culture) ed entra poi a far parte del collettivo fotografico Cesura. Qui lavora anche come assistente del fotografo Alex Majoli, al tempo presidente di Magnum Photos. Nell’estate 2014 prende parte al progetto Danube Revisited: The Inge Morath Truck Project, dove ricopre il doppio – e insolito – ruolo di fotografa e camionista. Dal 2016 ha lavorato come studio manager per il fotografo Davide Monteleone e la fotografa di Seven Agency Chi Yin Sim e ora per l’artista Paolo Ventura. Dal 2017 insegna storia della fotografia contemporanea allo IED di Milano. Nel 2018 vince il premio Marco Pesaresi per la Fotografia Contemporanea. Dal 2020 ritorna a far parte del collettivo Cesura come fotografa.
 
 
 
 

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