Descrizione Opera / Biografia
Il Telaio è stato dipinto in un periodo in cui ho affidato totalmente alla pittura il compito di trasformare le cose per rimetterle in circolo, nuove, vive e quindi in movimento, ambigue e fragili, perché la ripetizione dei giorni, le limitazioni allo spostamento e allo scambio con gli altri, ha generato in me un pensiero spesso asfittico, dal quale ho avuto bisogno di uscire. Così gli oggetti, i colori, i soggetti del quotidiano sono entrati nella tela e allo stesso modo la tela, una volta terminata, è apparsa come porzione di parete temporaneamente staccata dall’ambiente domestico del mio studio.
Riconosco la coperta a quadretti, le linee azzurre degli strofinacci con cui pulisco i pennelli, che disegnano le verticali e le orizzontali che un tempo avevano la forma di una croce, e il telaio stesso, l’oggetto grazie al quale ho imparato ad annodare tra loro fili e respiro di questo tempo. Ci sono animali e animali umani, veicolo di un’energia “selvatica” che mi indica la via d’uscita, la tensione salvifica. Il femminile e il maschile, che appaiono ibridi in ogni cosa e non permettono un’identificazione chiara. La morte che trasforma uno stadio dell’essere. E la sessualità, o meglio la procreazione, in cui il bambino e la morte sono un unicum, come gli opposti di un processo che si completa e si ripete. Poi il ricamo. La sua presenza nel dipinto non ha uno scopo decorativo ma funzionale, aumenta l’intensità delle campiture di colore rendendole vibranti e tridimensionali. Il filo è visibile nel supporto della tela grezza così come nel ricamo e diventa una prominenza della superficie pittorica, una spinta fisica in avanti.
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Chris Rocchegiani è nata nel 1977 a Jesi (Ancona), dove attualmente vive e lavora.
Si diploma in arti figurative all’Istituto Statale d’Arte di Jesi e consegue la laurea in Progettazione Grafica all’ISIA di Urbino.
È artista, art director, insegnante di progettazione grafica presso la ACCA Academy e docente di Basic Design presso il Dipartimento di Design e Architettura dell’Università di Camerino. È Co-founder di CH RO MO insieme a Roberto Montani, un duo di ricerca sui linguaggi visivi del design e dell’arte; Founder di Pensiero Manifesto, un collettivo di creativi tra artisti, grafici e illustratori, che utilizzano il manifesto di affissione quale strumento di pubblica utilità, coltivando pratiche di ascolto e restituzione alla collettività.
Nell’ambito del design i suoi progetti sono stati premiati all’European Design Awards; all’Aiap Women Design Awards; dall’ADI, accedendo alla short list per l’assegnazione del Compasso d’Oro; dalla Fondazione Cariplo per Innovazione Culturale.
La pittura è il cuore della sua ricerca, il luogo e il linguaggio in cui il confronto avviene in profondità e senza mediazioni. La pittura è per lei una necessità.
Tra le mostre più recenti del suo percorso artistico: 2020 Total Recall, Galleria Bianconi, Milano; 2020 I know You know that You know, Yudik One, Brescia; 2019 Libere Tutte, Casa Testori, Novate Milanese; 2019 Selvatico #14, Cotignola; 2019 Diagrammi, Cripta747, Torino; 2019 Re—St, La Mole, Ancona; 2018 Esercizi, Pinacoteca Civica, Jesi; 2017 Cuore part.2, La Mole, Ancona; 2016 VI Rassegna d’Arte Contemporanea, Ca’ dei Carraresi, Treviso; 2015 Two Calls, Dolomiti Contemporanee, Casso.
È rappresentata dalla galleria Bianconi di Milano.