OPERA IN CONCORSO | Sezione Disegno

 | The Angel and the Minotaur

The Angel and the Minotaur
stampa monotipica su carta, carta
50x 40 cm

Federica Frati

nato/a a Brescia
residenza di lavoro/studio: Brescia, ITALIA


iscritto/a dal 09 apr 2021

http://www.federicafrati.com/


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Descrizione Opera / Biografia


Federica Frati nasce a Brescia nel 1977. Si diploma presso il liceo artistico dove apprende le principali tecniche artistiche. Dopo soli due anni di frequenza presso l’accademia di belle arti di Brera si laurea in lettere indirizzo artistico all’università statale di Milano. Dal 2009 inizia la frequentazione dello spazio Overseas di Luciano Pea dove si confronta in modo sistematico col mondo dell’incisione.
La preferenza per il disegno e il bianco e nero ha portato l’artista a conoscere le tecniche incisorie principali.
Le xilografie del 2008 sono il primo tentativo di ricercare una propria cifra stilistica e raffigurano volti e soggetti tratti dalla vita quotidiana.
Nel 2010 prende vita il progetto Idols, xilografie in cui l’artista si concentra sulla raffigurazione di musicisti contemporanei avvicinandosi sempre di più all’espressionismo tedesco.
A partire dal 2011 l’artista ha realizzato un nuovo lavoro, I nani: acquetinte, acqueforti e xilografie che sempre di più si discostano dalla necessità di descrivere il reale, ma piuttosto mostrano il desiderio di reinterpretarlo soffermandosi non certo sulla sintesi del bello, ma delle deformità. Protagonista assoluto ne I nani è il segno, nervoso, allargato, squarciato da lunghi tempi di posa nell’acido. A tale cifra si accostano talvolta velature di acquatinta che modulano e chiaroscurano queste immagini appartenenti a un’umanità dimenticata, compresa tra due punti, segmenti isolati e sparsi nel caos dei vuoti neutri che fanno da fondo.
Parallelamente alle opere incisorie l’artista ha prodotto a partire da 2010 opere pittoriche. La pittura è sempre stata, sin dai tempi dell’accademia una presenza costante nel lavoro di Federica Frati, ma non ha mai portato prima del 2010 ad esiti uniformi dal punto di vista stilistico. Dopo gli studi all’università di lettere l’artista ha iniziato ad avvicinarsi e ad apprezzare la pittura del ‘900 ma soprattutto quella medievale. La sintesi e la ieraticità di certi affreschi, la non urgenza descrittiva, i baluginii dell’oro, i fondi a verdaccio, sono confluiti nel progetto Idols, in quello pittorico però, che affianca le incisioni. Sostanzialmente ogni xilografia ha il suo corrispettivo in tempera e, se le prime ricalcano il linguaggio espressionista novecentesco, le tempere si rifanno pienamente ad atmosfere medievali. I richiami a tale epoca sono: il supporto ligneo, il fondo azzerato e assorbito nel verde che tanto si avvicina a quello usato nei fondi delle tavole duecentesche e la tecnica a tratteggio che guarda alle opere di Cimabue. Il segno torna ad essere prevalente e preponderante come nelle incisioni, tanto che spesso le tempere e le opere calcografiche vengono esposte insieme.
L’epilogo della serie Idols a tempera è un’ opera, Cut, che consta di due figure riprodotte a dimensioni naturali. Una è maschile, l’altra femminile, entrambe algide, sospese e costituite da un intrico si segni-graffi che si stratificano.
Se nel progetto Idols le figure conservavano un nimbo, atto a sottolineare la sacralità di quei nuovi idoli, in Cut l’aureola svanisce, le figure si smaterializzano in una tensione verso una dimensione metafisica, a metà strada tra il relativo e l’universale, come a ricordare il tentativo e lo sforzo dell’umanità di trovare una relazione con il divino, relazione affatto scontata e non ereditaria.
Il riferimento al sacro, in particolare, è costante nella espressione dell’artista forse per colmare un vuoto che, grazie all’atto artistico, un poco si colma. L’Arte è un mezzo che può lenire la durezza dell’esistenza umana, e che consente di sfiorare e intravedere il sacro.
In opposizione al lavoro celebrale e meditativo della giustapposizione dei segni a tempera alla ricerca di una forma severa, a partire dal 2015 l’artista ha prodotto lavori pittorici strettamente connessi alle xilografie. In Linear Loop la stampa xilografica viene dipinta con colori aggressivi e dissonanti; i contorni si sciolgono e il soggetto si ripete sempre uguale, modificato dai diversi interventi cromatici, quasi a definire una teoria, che ha smarrito la sua patina di sacralità.
Il lavoro più recente dell’artista (a partire dal 2017) è uno studio sul tema dei Tarocchi, una ricerca che, partendo dalla realizzazione di carte vere e proprie raffiguranti gli arcani maggiori mediante la xilografia, viene poi modificata con l’uso di diverse tecniche, in particolare il disegno monotipico.
I Tarocchi sono dei pretesti per indagare le varie sfaccettature dell’animo umano, di cui, grazie al nero dell’inchiostro, viene data una versione cupa, ponendo l’accento sul senso di smarrimento che caratterizza l’uomo moderno, fagocitato dalla Tecnica e orfano degli Dei.
In linea con questa ricerca artistico-esistenziale è la serie di Souls e Cold Sky.
Nei primi, delle figure allungate e agitate da moti di rabbia e disperazione, si intravede l’uomo che ha perso il controllo di sé e delle sue emozioni: ha compreso di essere solo di fronte ad un’eternità ignota. Si dimena in un mondo ingiusto ed impreca guardando il cielo vuoto.
In Cold Sky invece, le donne e gli uomini raffigurati hanno esaurito l’energia brutale ed animalesca delle anime dolenti di Souls ed, inermi, vivono in gesti quotidiani il loro dolore in un tentativo di accettazione dello stesso, memori del loro destino.
Nel 2018 Federica decide di lasciare il classico “posto fisso” abbracciando il mondo della precarietà, per dedicarsi unicamente all’arte. Da questo momento in poi è più libera di sperimentare svariate tecniche e lavorare anche su grandi dimensioni. Nasce in questa fase la serie di Big Cold sky che ripropone le tematiche di Cold Sky, ma in dimensioni ben più importanti. L’artista lavora a monotipi giganti, costituiti da graffi neri sempre più nevrotici. Contemporaneamente riflette sempre più profondamente sul colore, creando delle versioni di Big Cold Sky arricchite da cromie cupe, prediligendo l’uso del blu di Prussia e del verde vescica.
Healers e Medea sono progetti in cui l’artista ha impiegato formati lunghi e stretti, riflettendo nel primo caso sul rapporto dell’uomo con la malattia e sull’impossibiltà di guarigione completa, vista l’impotenza della Tecnica di trovare la soluzione al grande dramma umano: la finitezza del suo essere.
Medea invece è una visione della maternità intesa come un insieme di forze, sia creatrici che distruttrici. La tecnica usata è sempre vicina al mondo della calcografia, visto l’impiego del monotipo e del collage, ma anche aperta agli orizzonti della pittura, dato un più disinvolto uso del colore.
Le ultime sperimentazioni di Federica riguardano il tema della mensa (a partire dal 2019). I Mangiatori e i Grandi Mangiatori sono figure che hanno subito nel tempo delle trasformazioni. I primi mangiatori si cibano di brani di carne animale, che poi nelle opere successive divengono vita, in quanto gli animali della mensa sono un intrico di segni intervallati da occhi, simbolo appunto della vitalità. In una Versione successiva i Mangiatori divengono antropofagi, mangiandosi a vicenda, fino ad approdare ad una mensa, evocata nell’ultimo grande mangiatore bianco, in cui l’attenzione non è più limitata a ciò che gli astanti mangiano, bensì all’atto stesso del mangiare, inteso come gesto conoscitivo. Con Eaters il disegno monotipico è sempre il protagonista, associato a stampe monotipiche, eseguite a mano o con l’ausilio del torchio e integrato nel colore.
La stessa tecnica è impiegata per la realizzazione dei Dreaming Minotaur dove
il mostruoso Minotauro perde tutto il suo carico di orrore, venendo ritratto da solo, senza Teseo, non in lotta ma in quiete, in un atteggiamento meditativo e malinconico.
Mostre
Luglio 2008-Ottobre 2008 mostra collettiva venti circa.
Dicembre 2009 esposizione di alcune xilografie presso lo spazio overseas di via Carini.
Giugno 2010 mostra diversi presso la galleria Ucai.
Ottobre 2010 mostra e la porta fu chiusa presso la galleria Ucai.
Ottobre 2010 mostra 19 sicuri presso la galleria Ucai.
Aprile 2012 mostra personale Segmenti presso la galleria Mimesis di Calvisano.
Settembre 2012 mostra collettiva IM-ESPRESSIONI presso museo della stampa di Soncino (Cr)
Ottobre 2012- mostra collettiva Civiltà Contadina, omaggio a Luciano Cottini, presso chiesa di Santa Maria della Rosa, Calvisano.
Giugno 2013- terza classificata in occasione del concorso di disegno Lidia Anita Petroni con l’opera Mother and son per la drammaticità del segno in sintonia con l’iconografia rappresentata-
Agosto 2013- mostra collettiva all’interno della biennale di Soncino, A Marco presso la rocca di Soncino (Cr)
Febbraio 2014- mostra collettiva La memoria del corpo, presso Spazio arte Duina, Paitone (Bs).
Aprile 2015- prima classificata nella XXXVII edizione del premio Matteo Olivero, sezione pittura,Saluzzo (CN).
Aprile 2015- seconda classificata nella XXXVII edizione del premio Matteo Olivero, sezione grafica, Saluzzo (CN).

I premio per la sezione pittura, con la seguente motivazione: “L’artista rivela un’istintiva capacità nel tradurre il segno grafico in plastico evidenziando quindi le sue doti nel realizzare incisioni di espressionista memoria. Qui ha connotato la figura umana in modo essenziale e profondo senza perdersi in barocchi decorativismi. Il soggetto si presta a differenti interpretazioni lasciando quindi al fruitore la possibilità di esperirlo all’interno di diversi contesti iconografici”.
II premio per la sezione grafica
Il Secondo premio è stato assegnato all’opera “Nani III” di Federica Frati di Nuvolera (Brescia), che si aggiudica anche il Premio Speciale per la Valorizzazione dell’opera incisoria.
Febbraio 2016- mostra collettiva Giro di stella- gli incisori di pachiderma studio presso Spazio arte Duina-Cascina Balocchi
Aprile 2016 – mostra personale Impuri presso Fondazione Amleto Bertoni , Saluzzo, Cn
Luglio 2016- mostra collettiva ”Oggettività-soggettività” presso associazione ”Il Movente”,Brescia, Italia.
Ottobre 2017- collaborazione con la rivista letteraria Beatiful Loosers: tutto il numero 0 è corredato da incisioni e dipinti di Federica Frati http://belomag.com/
Febbraio 2017- mostra collettiva “Incontri di volti” presso Galleria Ucai, San Zenone all’Arco, Brescia.
Novembre 2017- mostra collettiva “Giro di stella” presso Casa stampatori ebrei, Soncino, Cremona.
Marzo 2018-mostra collettiva “Giro di stella” presso Spazio Pachiderma, Brescia.
Aprile 2018- selezionata per mostra collettiva internazionale 3+10 art prize, Venezia.
Giugno 2018- selezionata per mostra collettiva presso associazione culturale “Gli Argonauti”, Collegno, Torino.
Giugno 2018- selezionata per mostra collettiva internazionale Human Rights-edu, presso Fondazione opera Campana dei caduti, colle di Mirabella, Rovereto, TN.
Giugno 2018- mostra collettiva “Impersonale, punti di separazione” presso museo Ken Damy visual art, Brescia. Testo critico di Paola Rassega.
Novembre 2018- selezionata per partecipare alla XXX edizione del Porticato Gaetano “Lo spazio e il tempo della memoria”, presso la Pinacoteca di Arte contemporanea, Gaeta (Lt).
Dicembre 2018- Mostra collettiva (d’incisione) di libri d’artista “Libri- di”, presso spazio Pachiderma, Brescia.
Dicembre 2018- Mostra personale “Divi e Divinazioni”, a cura di Nico Carone, presso Chiostro dei Carmelitani, Nardò (Le).
Febbraio 2019- Segnalazione speciale sezione grafica, XXX Porticato gaetano presso la Pinacoteca di Gaeta in occasione della collettiva “ Lo spazio e il tempo della memoria” con l’opera Cold Sky- the blind can’t see the stars con la seguente motivazione scritta dal prof. Marcello Carlino:
Un segno che è un graffio trattiene memorie espressionistiche e le indirizza a significare con sfrangiati ma densi profili, il disagio, il male di vivere, la costrizione, la sofferenza, la violenza turpe che pesano sul pianeta-donna e rappresentano, come altro non potrebbe, la condizione di tutti gli emarginati, di tutte le vittime della storia. Si raccomanda con un grido di farne memoria.
Maggio 2019-Selezionata per la collettiva internazionale Beyond Borders organizzato da Venice Art Prize, Ponzano Veneto, Casa dei Mezzadri, TV.
Maggio 2019- Premio speciale nell’ambito del Premio Marchionni: selezionata tra i 22 artisti che esporranno opere ispirate all’attività di E. Manet incisore nell’evento “Verba volant, Scripta Manet” , presso il museo Archeologico di Olbia, Sardegna, Italy.
Giugno 2019- selezionata per la collettiva Making Marks- art on the wall summer show at Unit 6 studio and Gallery, Greenbelt Holdings, Borough Rd, Richmond DL10 4SX, Regno Unito
Agosto 2019- invitata a partecipare alla biennale d’incisione 4 Global Print Douro, Portogallo.
Settembre 2019- selezionata per partecipare al 46 premio Sulmona, polo diocesano, ex convento Santa Chiara, Sulmona (Aq).
Ottobre 2019-inserita nel repertorio del Gabinetto delle stampe, Museo delle Cappuccine, Bagnacavallo (Ra).
Novembre 2019- mostra personale Tanàthos, Eros, Hypnos presso spazio Il Movente, Concesio , Brescia.
Agosto 2020-invitata a partecipare alla biennale d’incisione 4 Global Print Douro, Portogallo.
Maggio 2020- menzione di merito per la sezione grafica nel concorso di incisione Costantine the Great, presso l’università di Nis, Serbia.
Settembre 2020- mostra collettiva di mail art presso Alberodonte, Rodengo Saiano, Bs.
Ottobre 2020- Mostra collettiva “Spettri” presso il museo della Stampa di Soncino (Cr).
Ottobre 2020 - Mostra internazionale collettiva Pret a Porter, Galleria StudioCiCo Roma.
Dreaming Minotaur e The Angel and the Minotaur raffigurano un mostro deprivato della sua ferocia e caratterizzato invece da innocenza e solitudine infinita. Ecco che il Minotauro, sguarnito della sua forza minacciosa contempla il cielo dove compaiono stelle e figure che evocano la luce divina, così incondizionatamente ricolma di amore, da poter consolare ed illudere anche il bisognoso Minotauro.