Descrizione Opera / Biografia
Quest’opera nasce da una mia fascinazione con le mappe dei giardini all’italiana, che ho voluto rielaborare ed estrudere trasformandole in un intarsio organico composta da ali di farfalle e marmo
quando lavoro con questo tipo di materiali c’è sempre un nesso tra micro e macro cosmo tra interiorità ed esteriorità. Ciò che è custodito tra le ossa e le strutture architettoniche del nostro corpo è composto da frammenti orgnici effimmeri .. elementi che si modificano inesorabilmente nello stesso istante in cui diventano memoria, modificati per essere funzionali alla nostra esperienza del mondo, alla nostra ricerca, alla nostra preservazione.
Questo giardino è anche specchio di ciò che sta fuori.. di un mondo che sta svanendo velocemente .. le farfalle che ho utilizzato sono il risultato di milioni di anni di adattamento ad un territorio reso sempre piò ostile dalla mano dell’uomo.. come piccole memorie che vengono obliterate dal paesaggio mutevole ed in continua evoluzione della nostra mente. Il tentare di bloccarle e di trattenerle le immortala per un periodo indefinito ma le strappa violentemente al loro ciclo naturale trasformandole in reperto.. questo fattore emerge molto nella mia ricerca.. da un lato c’è un tentativo di preservare e mantenere che si accompagna inesaorabilmente al confinamneto simbolico e fisico dell’elemento naturale,
la psicomanzia è una pratica di occultismo che consiste nell’evocare le anime dei defunti per avere previsioni del futuro. Il marmo, simbolo di potere sia in vita che in morte, viene utilizzato per innalzare grandi strutture architettoniche e statue, simbolo della nostra presenza imperitura su questa terra ma ci accompagna anche nel viaggio oltre la vita quando erigiamo i le steli che ci commemorano. Le farfalle che vivono un giorno solo si innestano nell’architettura sobria del giardino di marmo creando una simbiosi di materia organica fragile ed effimera
Biografia
Nata a Castelfranco Emilia nel 1984,vive e lavora a Roma. Si laurea in pittura a Bologna all’Accademia di Belle Arti nel 2008 con una tesi in new media e tecnologia satellitare. Vive a Berlino dal 2006 al 2014 dove frequenta corsi presso l’UDK in comunicazione visiva e belle arti, seguita, per quanto riguarda la ricerca video, dall’artista Hito Steyerl. A Berlino collabora con un collettivo di artisti internazionali con i quali organizza vari progetti e mostre. Nel 2017 vince la quinta edizione del Premio Cramum. Espone in numerose città e sedi sia in Italia che in Europa tra cui, la Biennale del Mediterraneo ad Ancona (2013), il MIC di Faenza(2015), il Fuorisalone di Milano presso Ventura Centrale (2018), il museo studio Francesco Messina di Milano,(2019)