Descrizione Opera / Biografia
Volevo far vedere che il mestiere d’artista andava benissimo invece è falso
E’ un opera che parla di ostentazione, di ammiccamenti, di truffe e soprattutto di una caducità del mondo dell’arte strettamente legato all’economia e di quanto questa influenzi il carattere e l’ego degli artisti e di tutto il mondo che li circonda. E’ un ritratto di una parte di una intera generazione di boomer .
L’installazione è costituita da una stampa fotografia su telo nautico di 140 x 94 cm in cui l’artista è fotografato seduto sulla carrozzeria di una Ferrari 208 GT riprendendo un fotogramma della celeberrima serie televisiva degli anni ’80, Magnum P.I.. Di fianco alla stampa fotografica è presente una piccola mensola in legno (che può essere sostituita da un plinto con teca in plexiglas) su cui si poggia una copia fedele di un Rolex GMT 1675, falso realizzato tra la Cina e l’Italia grazie al contributo di cinque amici /collezionisti che si sono prestati a far parte dell’operazione tanto da essere citati da un’incisione sul fondello dell’orologio.
L’ultima parte dell’installazione è costituita dall’audio in cui l’autore fa leggere da suo fratello, con la voce molto simile alla sua, un componimento poetico tratto dalla stesura dei vari scambi telefonici con i falsari dell’orologio.
L’installazione ruota attorno al senso di vero e finto, schernendo, partendo da un’autocritica, l’egocentrismo degli artisti. Gioca sulla finta ostentazione di uno status non reale, temporaneo, fatto di prestiti e di false certezze dimostrate con disinvoltura. Questo ruolo è affidato alla fotografia che per vocazione può mistificare bene la realtà.
L’autore mostra fieramente una Ferrari che negli anni ’80 nasce per “imbrogliare” il fisco essendo stata depotenziata ad una cilindrata inferiore ai 2000cc per non incorrere nel temutissimo super bollo!
L’intera operazione gioca con il concetto di “furbata”.
L’opera, composta dal ritratto, dalla piccola “scultura da polso” e l’audio sottolineano fino all’esasperazione quanto la credibilità di un artista, oggi più che mai, si stabilisce con il rapporto che questo ha con i soldi.
Giuseppe De Mattia (Bari, 1980) vive e lavora a Bologna.
È un artista che utilizza diversi strumenti per indagare sul rapporto tra memoria, archivio e contemporaneità. Comincia con la fotografia per poi spostarsi al video e al suono fino ad arrivare al disegno nelle ultime opere.
Per i suoi lavori, che prendono sempre forme installative diverse, utilizza supporti e strumenti (spesso auto-costruiti) che possano compiere narrazioni.
Lavora da solo o in collettivi come Coclite/De Mattia e Casa a Mare (con Luca Coclite e Claudio Musso). Collabora con Home Movies - Archivio Nazionale del film di Famiglia e ha collaborato con la Cineteca di Bologna.
È rappresentato dalla galleria Matèria di Roma e da Labs Contemporary Art di Bologna. Pubblica con Corraini Edizioni, Danilo Montanari Editore e Skinnerboox. Dal 2015 ha avviato un progetto editoriale di auto-pubblicazione con il nome di L.T - Libri Tasso e nel 2020 ha fondato Marktstudio, un contenitore di progetti artistici all’interno di una bottega di cornici a Bologna.
Mostre personali (selezione degli ultimi 5 anni)
2021 - IT’S ALL TRUE, Spazio Su, Lecce
2019
- Esposizione di frutta e verdura, a cura di Vasco Forconi, Matèria, Roma
- ALLO STESSO TEMPO, performance di Giuseppe De Mattia, con voci di Emidio Clementi e Francesca Bono e musiche di Stefano Pilia, Museo per la Memoria di Ustica, Bologna
2017
- Dispositivi per non vedere bene Roma, Matèria, Roma
- Carte di balistica elastica, Corraini Arte contemporanea, Mantova
Mostre collettive (selezione degli ultimi 4 anni)
2021
-141 - Un secolo di disegno in Italia, a cura di Maura Pozzati e Claudio Musso, Fondazione del Monte, Bologna
2020
- “Prima Casa” di Casa a Mare, Performance di Parola tra Gesto e Architettura, studioconcreto, Lecce
- Sta Come Torre, a cura di Paolo Mele, Museo Castromediano, Lecce
2019
- Poeira de borboletas e cocô de canário, PADA studios, Barreiro (Portogallo)
2018
- That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine, a cura di Lorenzo Balbi, MAMbo, Bologna
- Grafèin - Scrivere il Segno, a cura di Peter Assmann, Renata Casarin e Fabiola Naldi, Museo di Palazzo Ducale di Mantova, Mantova
- Polis/Artwork (all’interno del circuito di Arte Fiera 2018), a cura di Angela Vettese, Spazio Carbonesi, Bologna
Selezione di premi e commissioni
2021 - acquisizione di un’opera per “Art4Future” da UniCredit Art Management, Milano
2020 - selezione a “Nuovo Forno del Pane”, un progetto a cura di Lorenzo Balbi, MAMbo – Museo d’Arte Moderna, Bologna
2019 Nctm e l’arte: Artists-in-residence , XIII edizione, borsa di studio per la residenza presso MUPA – Museu Paranaense (São Francisco, Curitiba-PR, Brasile)
2018 Premio Rotary Arte Fiera 2018 (Rotaract) con l’opera “Saltapesce”
2018 La tradizione del nuovo - Premio Giulio Guberti