OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | LAJMETARET / THE MESSENGERS

LAJMETARET / THE MESSENGERS
installazione sonora, stativi, altoparlanti, amplificatore, suono
cm 300 x 300 x 300 circa

Laura Paja

nato/a a Scutari - Albania
residenza di lavoro/studio: Milano, ITALIA


iscritto/a dal 30 apr 2021


Under 35

https://www.instagram.com/laura.paja/


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Altre opere

 | LAJMETARET / THE MESSENGERS

LAJMETARET / THE MESSENGERS
installazione sonora, stativi, altoparlanti, amplificatore, suono
cm 300 x 300 x 300 circa

 | Rita

Rita
installazione, tessuto, stampa, suono
150 x 200 cm circa

Descrizione Opera / Biografia


LAJMETARET / THE MESSENGERS
L’installazione è pensata con lo scopo di creare uno spazio che non sia fruibile dall’interno, ma solo attraverso il rapporto di intimità con lo spettatore esterno.
L’idea per la sua realizzazione nasce dai racconti e dal ricordo del lamento funebre maschile Gjama e burrave, “Il tuono degli uomini” (nell’Albania settentrionale), cantato esclusivamente da uomini per gli uomini. Questa voce, che cade come un fulmine, echeggia tra le montagne, avverte, ricostituisce all’uomo la dimensione del lutto. I gesti del corpo, quasi animaleschi, che si fanno al planctus irrelativo, portano chi li compie ad entrare in un’esperienza sciamanica/magica, e coloro che guardano non possono fare altro che rimanere inermi di fronte alla potenza disarmante dei gesti e delle sonorità.
L’opera è costituita da 8 altoparlanti a tromba posizionati in cerchio, una messa in scena che imita la posizione degli uomini durante la lamentazione. Il lamento si riproduce in maniera cadenzale ma non lascia allo spettatore la possibilità di abituarsi alla ripetizione.
La volontà di sperimentare da vicino questa esperienza ha spinto la ricerca verso una forma di dissenso per questa tradizione secolare. Sostituendo al canto maschile una voce femminile diviene subito esplicito il desiderio di andare contro una tradizione che vede gli uomini come unici eredi di questo antico lamento.
Il canto non è soltanto un mezzo per comunicare questo dissenso ma diventa anche un medium, sia per l’artista che per il pubblico, per entrare in contatto con le proprie musicalità primordiali.
Biografia
Laura Paja (b. 1995 Scutari) nata in Albania si trasferisce in Italia all’età di tredici anni. Nel 2014 inizia il ciclo di triennale presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, diplomandosi nel 2018 con la tesi intitolata “Adrian Paci. Riti di passaggio’’. Attualmente vive e lavora a Milano dove si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi sui lamenti funebri dal titolo “Il canto dell’anima. Pianto antico nei rituali funebri del mediterraneo tra Italia e Albania”. L’analisi degli studi di Ernesto De Martino l’ha portata nell’Albania settentrionale, terra natia, dove ancora oggi troviamo le ultime tracce di queste antiche pratiche.
Il suo lavoro indaga temi quali il ruolo della donna nella società albanese e la pratica del matrimonio combinato ed è secondo questa direzione che nascono i suoi ritratti. I suoi soggetti si fanno carico di queste esperienze e attraverso l’uso di tecniche che vanno dalla penna ai pastelli ad olio rappresenta un flusso di immagini che parte nella memoria e termina sulla carta, da un segno che catalizza l’emozione e le da forma.
Interessata ai gesti degli uomini e alle ritualità, ha usato il video, l’installazione e il suono per poter dare voce e corpo alle emozioni soppresse o esasperate, portate alla finzione, per via di regole e codici di una società patriarcale.
Nel 2021 prende parte all’iniziativa per una mostra collettiva che si è tenuta tra le mura domestiche dal titolo ”Incidente” a cura di Andrea Noviello e d.g. dando un nome temporaneo allo spazio ”Tornado 2000-2010”.
Durante il 2019 partecipa alla mostra collettiva ”Dona le tue rughe” a cura di Maria Cristina Galli alla Fondazione Umberto Veronesi.
Lo stesso anno fa parte del Workshop di Omar Galliani e Gaeatano Grillo per la realizzazione della scenografia dell’opera performativa ”Acca” di Diego Boiocchi al Teatro Civico di Tortona e nel medesimo periodo partecipa ad una collettiva al Museo Diocesano di Tortona.
Partecipa alla mostra collettiva allo Spazio HUS di Milano dal titolo ”Laboratorio Espositivo. Il valore dell’Arte” a cura di Andrea Del Guercio.
Nel 2016 viene selezionata per il Festival internazionale d’animazione poetica ”Animavì”, a cura di Simone Massi realizzato alla Casa Godio di Pergola.