Il Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno ha sede all'interno di Villa Mimbelli, una residenza privata ottocentesca che prende il nome dalla famiglia che l’ha abitata fino agli anni ’30 del Novecento. Questo edificio è divenuto sede del Museo nel 1994 ma le origini del museo livornese risalgono alla fine del XIX° secolo, quando l’Amministrazione Comunale decise di riunire il patrimonio che aveva sparso nel territorio in una sede visitabile. Da allora vari edifici storici hanno ospitato il museo fino alla sede attuale.
La collezione del Museo G. Fattori si configura essenzialmente come raccolta d’arte livornese e toscana che inizia con la prima metà dell’Ottocento per proseguire con i primi decenni del Novecento. Il nucleo centrale è costituito dalle opere di Giovanni Fattori e di alcuni altri esponenti della scuola dei Macchiaioli per arrivare ad un cospicuo gruppo di artisti genericamente denominati post-macchiaioli.
La storica propensione della città verso l'arte contemporanea dette vita nel 1974 al Museo Progressivo di Arte Contemporanea che, sebbene concluse la sua attività a fine anni Ottanta, segnò un momento decisivo per la città poiché confluirono a Livorno le tendenze delle avanguardie che animavano il panorama artistico italiano di quegli anni. Questa ricca collezione, che comprende le opere di artisti di rilevanza internazionale tra i quali Burri, Castellani, Manzoni, Fontana e Pascali, è oggi parte del patrimonio dei Musei civici di Livorno che con le iniziative come il premio “Fattori Contemporaneo” si pongono l’obiettivo di proseguire la valorizzazione e la promozione dell’arte contemporanea.