Descrizione Opera / Biografia
La ricerca artistica di Lou Duca, che trae il suo humus culturale dal mondo ellenico, incontra l’Arte povera e la Minimal art omaggiando gli artisti Pino Pascali con la sua opera “32 mq circa di mare” e Vettor Pisani con “Venere di cioccolato si scioglie nel mare”.
Nell’installazione "La Bella” è rappresentato il volto della dea Atena. Sono molteplici i miti sulla nascita della divinità, ma secondo la versione dei Pelasgi ella è emersa dalle acque del lago Tritonide in Libia. Il capo è cristallizzato nel momento in cui, attraverso un gioco di specchi, sembra emergere dall’acqua o ritrarsi al suo interno. L’intento di Duca è quello di raccontare sia la fase di distruzione della materia, se l’attimo viene interpretato come il momento in cui la divinità scompare nell’acqua, sia nella successiva fase di rinascita.
L’atto di distruggere per ricostruire è una componente fondamentale per interpretare la ricerca artistica dell’artista. Ma con questa installazione compie un passo successivo, ovvero accostare una riproduzione scultorea di derivazione greca a materiali poveri: il capo è realizzato in cemento bianco e polvere di marmo di Carrara; il supporto è composto da ferro, legno, vetro, rotelle, acrilico e polvere di pigmento blu oltremare.
Lou Duca ( 1983 Roma, Italia) realizza sculture e décollage utilizzando diversi media.
Con un approccio concettuale cerca di affrontare un’ampia scala di tematiche utilizzando un linguaggio che si muove su più livelli, coinvolgendo lo spettatore in un modo talvolta fisico e sensoriale.
Contestando la divisione tra la sfera della memoria e quella dell’esperienza, Lou Duca usa un vocabolario visivo che affronta numerose tematiche sociali e globali. La possibilità o il triste sogno dell’annullamento di un’identità fisica (storicamente o socialmente) è un punto focale costante di tutta la sua produzione. Le sue opere infatti irradiano una violenza fredda e latente da cui emerge una sconvolgente bellezza. La seduttività visiva intrinseca, insieme alla coscienza estetica, arricchisce ulteriormente la ricezione dei molteplici strati di significato. Con l’utilizzo di materiali appropriati che vengono presi in prestito da un contesto storico, assorbe la tradizione della memoria dell’arte portandola alla pratica quotidiana. Materiali esteticamente resilienti che rispondono direttamente all’ambiente circostante e usano le esperienze quotidiane dell’artista come punto di partenza Le sue opere dimostrano come la vita si estende oltre i propri limiti soggettivi e racconta spesso una storia sugli effetti dell’interazione culturale globale nell’ultima metà del ventesimo secolo. Questa riflessione personale e il rilancio di una tradizione passata è un importante atto di meditazione. Dimostrando l’onnipresente persistenza di un ”mondo altro”, seduce lo spettatore in un mondo di equilibrio continuo e raffigura momenti che esistono solo per punteggiare il dramma umano, per chiarire la nostra esistenza e trovare il senso poetico nella vita quotidiana. Contestando la divisione tra il regno della memoria e il regno dell’esperienza, presenta oggetti e riferimenti a testi, pittura e architettura di matrice dichiaratamente classica.
Sfida i binari che ricostruiamo continuamente tra Sé e Altro; tra il nostro essere al tempo stesso ’cannibali’ e ’civilizzati’.
Selezionato tra i 5 migliori artisti nell’edizione N.I.C.E di Paratissima 2020.
Lou Duca attualmente vive e lavora a Roma.