OPERA IN CONCORSO | Sezione Pittura

 | Nell’oscurità ho trovato il filo universale e la sua luce mi ha illuminato

Nell’oscurità ho trovato il filo universale e la sua luce mi ha illuminato
pittura acrilico su tela, tela/acrilico
70x70cm

Marco Pinna

nato/a a Roma
residenza di lavoro/studio: Venezia, ITALIA


iscritto/a dal 18 apr 2021


Under 35

https://instagram.com/marcopinnapittore?igshid=2g5ev2fzlppm


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Descrizione Opera / Biografia


La tela raffigura una scena di genere che mira a conferire la più vivida e coinvolgente descrizione di un istante.
Attraverso questo cerchio di personaggi in festa attorno ad un falò, si cerca di restituire la forte dinamicità di quest’attimo cristallizzato nel tempo e nello spazio. Le luci che illuminano i volti umani e grotteschi, le ombre e i forti contrasti, si uniscono nella creazione di questa scena, che presenta un’umanità variegata e che esprime in maniera subitanea la condizione dell’essere umano. L’intento è quello di far emergere il fuoco come elemento di raccordo e unione, infatti questo si rifà al mito di Prometeo, che lo rubò agli Dei per darlo al genere umano. Questa azione è posta ai primordi dell’umanità e rappresenta l’origine della condizione esistenziale umana.
Partendo dalla riflessione sul mito si prende in considerazione il concetto di ausilio per contrastare e sopravvivere all’oscurità o, più precisamente, di quanto questo bisogno sia insito nell’essere umano.
I vari personaggi colpiti dalla calda e potente luce del falò, sono a loro volta attorniati dalla natura, una natura - madre che accoglie e unisce l’umanità in un abbraccio e in un sentimento universale comune durante la festa. Il festeggiamento è infatti un rituale arcaico di aggregazione e celebrazione del divino, e qui, quest’ultimo si manifesta attraverso la natura, o meglio, attraverso il suo spirito.
Biografia :
Marco Pinna nasce a Roma nel 1992. Si trasferisce a Venezia nel 2014 per frequentare l’Accademia di Belle Arti, proseguendo i suoi studi in campo artistico. Nel capoluogo veneto ha modo di essere coinvolto in alcune collaborazioni artistiche, tra cui l’intervento sull’opera di Sol Lewitt in Punta della Dogana e sull’opera di Tashi Norbu nel Padiglione del Tibet alla Biennale d’Arte, entrambe nel 2017.
Nello stesso anno è invitato a partecipare al progetto CoesistenzaLab, dove realizza con alcuni colleghi opere e installazioni utilizzando materiali di scarto.
Nel 2020 partecipa all’esposizione multimediale Stop! The happening on boat, tenutasi prima in modalità virtuale e poi fisica, al Lido di Venezia.
Al suo iniziale approccio con i colori ad olio subentra l’utilizzo degli acrilici, che rappresentano la scelta definitiva per la praticità del metodo e la sua istintività di esecuzione. Le scene descritte provengono dall’esperienza diretta dell’artista con la realtà quotidiana, attentamente osservata, poi filtrata e presentata con un metodo originale.