”Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d’oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita.”
Gustave Flaubert, La signora Bovary.
La mia ricerca è incentrata sulla narrazione della condizione umana a partire da momenti ordinari. Pregne di rimandi alla mitologia classica, spesso sole, dalla gestualità ambigua e assorbite dal bianco della tela, le figure rappresentate annaspano, nuotano o si abbandonano. Nel mio lavoro l’essenzialità, il bianco come purezza e vuoto che genera ricchezza di possibilità si combina ad un’attenta analisi del corpo, indagato nei sui aspetti meno patinati. L’inserimento di elementi onirici immerge la narrazione in una dimensione di ambiguità tra sogno ed incubo, melanconia e sensualità, morbidezza e immobilità. La figura in questione ad esempio potrebbe essere stata sorpresa un attimo prima di riemergere dall’acqua o di affondare.
Biografia
Marila Scartozzi, iscritta all’Accademia di Belle Arti di Venezia ha partecipato ad esposizioni collettive nelle Marche, a Genova, a Vicenza (Generazione in-forme) ed a Venezia, tra cui il Laboratorio aperto di pittura e disegno, Capannone 35 Forte Marghera a cura del professor Carlo Di Raco e Martino Scavezzon e l’Extra Ordinario Workshop a cura di Vulcano Agency in collaborazione con l’Atelier F di Carlo Di Raco e Martino Scavezzon nel 2020. Ha partecipato alla mostra ”Sogno e Viaggio” presso la D’E.M. Venice Art Gallery nel 2021 risultando vincitrice del relativo concorso.