Non c’è direzione, aleggia il dubbio, l’inquietudine, la schizofrenia dei tempi moderni, il disorientamento totale di un’epoca in cui ci domandiamo se siamo arrivati al punto finale o se siamo pronti per nuova partenza?
Cadremo o ci rialzeremo?
Nel movimento di queste anime vaganti in uno spazio/tempo indefinito, la monocromia rende il messaggio unilaterale, senza spazio a troppe emozioni, ma a un generale e grande punto di domanda.
Dove andremo a finire?
Michela Roffarè, dopo gli studi di grafica pubblicitaria e arti della stampa, si dedica a diverse tecniche, sperimentando continuamente per ottenere l’effetto estetico più pulsante, senza mai perdere di vista l’armonia e l’equilibrio della composizione.
Meticolosa e precisa nella manualità, maniacale nel creare intrecci con la precisione tecnica che la contraddistingue.
Ama il formato quadrato che non ha direzione e rende lo spazio ed il tempo dei suoi lavori indefiniti ed infiniti allo stesso tempo.
Spazia dai formati molto grandi (200 X 200 cm) a quelli molto molto piccoli (anche 10 x 10 cm), trovando entrambi affascinanti e adattabili ai suoi lavori e ai suoi messaggi.
Micro e macro convivono armoniosamente nei diversi temi, la natura al microscopio e la realtà ingigantita che esalta la grandezza
dell’anima e del sentimento.
Tutto diventa silenziosa poesia da osservare da lontano e da vicino.