L`installazione Surveillance Capitalism prende spunto dall omonimo saggio della autrice americana Shoshana Zuboff, nel quale si sviscera dettagliatamente la situazione attuale dove Google come azienda pionieristica e successivamente Facebook, Microsoft e Amazon per citarne alcune, hanno sviluppato questa nuova modalita di capitalismo continuando ad accumulare e appropriarsi dell’esperienza umana usata come materia prima da trasformare in dati comportamentali, profilando la nostra Identità digitatale nella totale indifferenza delle leggi inerenti la privacy.
La mappa del 16 secolo e stata utilizzata come ponte tra il passato e il presente in quanto rappresenta a livello storico il periodo nel quale si sviluppo il ”commercio triangolare” nel quale gli europei si dirigevano nel continente africano per scambiare materie prime con schiavi neri che successivamente venivano venduti in America con materie non reperibili in Europa, gli esseri umani venivano venduti come fossero merce, a livello concettuale e` quello che sta avvenendo in questo momento, tutti noi lavoriamo costantemente a nosta insaputa producendo dati e surplus comportamentali foraggiando le aziende più ricche che la storia abbia mai visto.
Quando ci avviciniamo alla mappa possiamo notare che nelle aree oceaniche e` stata inserita ripetutamente le parole surveillance capitalism in quanto proprio nei fondali degli oceani giacciono km di cavi a fibra ottica che collegano l`intero pianeta e nei quali vengono trasmessi il 99% dell intero flusso di dati, il cosiddetto cloud che contrariamente a quanto si potrebbe intuire non si trova in cielo, proprio come ai tempi delle negriere gli oceani rappresentano la rotta che permette il commercio e lo sfruttamento dell`essere umano come forza lavoro.