Descrizione Opera / Biografia
Dalla riflessione riguardante la voce in relazione all’ambiente circostante nasce questa serie di lavori, la parola Respiro si è legata per me da principio al testo di Marius Schneider Il significato della musica, nel quale si dice che le religioni orientali consideravano il tamburo una cassa armonica e un mezzo di collegamento tra il cielo e la terra; il tamburo conserva uno spazio vuoto all’interno, dal quale nasce un desiderio di pienezza data dal suono. Il mio interesse si concentra verso l’elemento acqua, che trasposto nel suo peso in vetro, continua a conservare la memoria del suo corpo siliceo. Le forme sono dei vasi fenomenici, le articolazioni dei polsi sono volte ad attrarre e trattenere il ki.
Silvia Listorti (Milano, 1987). Si è diplomata nel 2009 in Arti Visive presso NABA Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Con la tesi Narrare la distanza e la domanda ‘Cos’è per te la distanza?’ha interrogato il gesto e l’opera di alcuni artisti appartenenti alla Narrative Art. Il racconto della vita degli artisti, - nel rapporto che si alterna tra l’immagine e la parola - viene utilizzato a scopi curativi e psicoanalitici, in un gioco di ruolo tra chi osserva e chi è osservato, nel vedersi attraverso gli occhi altrui come se il distaccamento da sé potesse permettere un vedersi più autentico. Dal 2010 lavora con teatri italiani ed europei realizzando diverse maschere. Ha frequentato dei seminari di Danza Butoh; un seminario calligrafico di Shodo. Ha esposto i suoi lavori in diverse collettive e partecipato a festival internazionali. Nel 2018 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, presso il dipartimento di Pittura per proseguire gli studi. L’epidermide è la trama vibrante e il supporto della sua narrazione. La materia che si rigenera è alla base della sua ricerca, in un gesto che si evolve in relazione al flusso al quale sceglie di appartenere.