Descrizione Opera / Biografia
L’abbraccio, non ha bisogno di spiegazioni, è tutto in quel gesto che ultimamente ci manca. Il contatto, lo scambio silenzioso di emozioni intime uniche vissute in quell’istante. L’opera nasce appunto dal bisogno di tornare alla normalità, alla serenità di un semplice e profondo gesto; è composta da due basi in polistirene spanso rivestite di cemento e legate da un filo rosso.
Le mie mani sono fondamentali per “parlare”, attraverso i materiali che il tempo, il caso mi suggeriscono. La mia ricerca nasce con l’argilla, poi il legno, il ferro, il cemento sono diventati indispensabili per crescere ed imparare; disconnessi dalla loro reale funzione diventano uno stimolo travolgente e continuo che mi permette di raggiungere fino in fondo un senso di libertà, che ottengo solo nel momento in cui tra me e l’opera c’è una sintonia perfetta e posso lasciarla andare.
Anche se con materiali duri e severi come il cemento e il ferro il mio desiderio è sempre quello di portare un messaggio positivo, le mie opere parlano degli incontri, dei gesti, dei legami ma anche della luna, del cielo, delle stelle che non sono mai scontate e guardo sempre con grande stupore.
Sono nata a Vimercate nel 1969, ora vivo e lavoro a Merate in provincia di Lecco.
ll bisogno di esprimermi attraverso il disegno mi porta a frequentare
l’Istituto d’Arte di Monza, dove ho la grande fortuna di incontrare AG Fronzoni,
designer milanese e maestro di vita. Terminati gli studi, inizio a collaborare come grafica con la casa editrice Electa. Nel 1996 mi avvicino alla scultura; inizio un periodo di ricerca che mi porta a sperimentare diversi materiali; la ceramica è il primo di questi, dal vaso alla scultura di grandi dimensioni; nel 2009 realizzo la mia prima mostra personale.
Con il tempo inizio a lavorare il legno, la maggior parte delle opere realizzate
sono grafico-tridimensionali e di forte impatto cromatico; dall’argilla al legno
e dal legno al metallo; nel 2014 imparo a saldare; con il ferro realizzo sculture
e installazioni che raccontano la vita di tutti i giorni, le emozioni, gli incontri,
la gente, il cielo, la luna, il vento.
Nel 2017 pubblico il mio primo libro “Imperfetti Equilibri”.
Nel 2019 introduco nella mia ricerca il cemento; lo lavoro con la carta, l’idea
è dare tridimensionalità al segno. Cemento e carta, due materiali opposti
che mi permettono di giocare all’infinito con forme, colori e spessori diversi.
Le opere con il legno e con la carta fanno parte di una serie
intitolata “Trame” nata nel 2014; oltre ad avere un contenuto grafico, sintetizzano momenti, cambiamenti, fasi che lasciano un segno e che portano alla ricerca
e scoperta di nuove trame.
Legami inattesi sono invece opere realizzare con cemento e filo;
un filo che unisce, che si intreccia che si sovrappone che corre parallelo,
un filo che rappresenta la vita fatta di legami forti, spesso inattesi.