La ricerca della perfezione diventa più evidente nel momento in cui si parla di corpo femminile. Se pensiamo alla perfezione ad un certo punto non capiamo più dove inizia e dove finisce il nostro gusto personale effettivo e quello imposto dalla società. Purtroppo nessuno può scappare dall’immaginario femminile imposto dai mass media ed è proprio per questo che non deve essere sminuito né banalizzato. Trovare il modo di percepire il proprio corpo e di accettare la sua sensualità senza essere per forza oggetto di fantasie sessuali, femminile ma non necessariamente provocante, porta a riconoscere che l’unico corpo perfetto che esiste è il proprio. Un corpo normale, con la cellulite, le smagliature, i fianchi larghi e con tutte le sue cicatrici è un corpo sincero e vivo creato dalla somma di mancanze, sconfitte e perdite. L’utilizzo del corpo femminile (ma, anche quello maschile), che viene fatto nelle comunicazioni, riporta ad una questione molto attuale sulla costante costruzione di una rappresentazione culturale del femminile. Come detto precedentemente, tutta la popolazione è continuamente stimolata dall’immagine, che fa da interlocutrice non solo di elementi estetici, ma anche per incanalare informazioni e valori da adottare come modelli, che successivamente vengono spettacolarizzati, tra cui anche i corpi delle donne, usati per attrarre e vendere. Nel mondo mass media è avvenuta una totale rimozione (sostenuta dalla chirurgia estetica) delle tracce lasciate dal passare del tempo, di quegli aspetti espressivi che testimoniano l’identità reale della donna. L’aumento delle comunicazioni di massa porta ad aumentare la nostra visione collettiva della realtà, che in questo caso arriva ad essere pericolosa, in quanto porta a idee e desideri comuni.
Nata nel 1996, in Germania, Adelisa è un’artista italo-bosniaca che vive e lavora a Milano, IT.
Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove ha conseguito la laurea in pittura. Ha partecipato a vari workshop come Forte Marghera, curato da Carlo Di Raco e Montagne De Venise, con l’artista Jona Friedman. Ha partecipato a concorsi dove ha ottenuto vari riconoscimenti: The Sunny Art Prize, Combat Prize, Arte Laguna Prize ed il Carnello Prize, tra alcuni.
Recentemente ha avuto la sua prima personale Non ci incontreremo mai così giovani, presentata da galleria Ipercubo e curata da Luca Zuccala, presso lo spazio State Of__, Milano, IT.
Ha esposto in diverse collettive, tra le più recenti:
Break-in. Temporal displacement, The Address Gallery, Brescia, curata da Arnold Braho;
O castelos dos destinos cruzados, Dinamo gallery, Porto (P), curata da Giulio Verago;
Extraordinario, Vega Vulcano srl, Mestre, curata da Daniele Capra e Nico Covre;
A new body of paintings, Superstudiolo gallery, Bergamo;
Chimere, Ex Ateneo di Città Alta- Bergamo, Bergamo, curata da Stefano Raimondi;
Kru, palazzo del Medico, Carrara, curata da Chiara Guidi e Gloria Amorena;
Perché siamo come tronchi nella neve, chiostro dei glicini- humanitary society, Milano, curata da Luca Zuccala e Andrea Tinterri;
Entracte, Galleria Renata Fabbri, Milano, curata da Chiara Guidi;
Tra le residenze artistiche: ViaFarini a Milano e Tagli a Stromboli. Nel mese di maggio prenderà parte alla residenza Ifitry in Marocco.