Descrizione Opera / Biografia
”I’ll be the tail you will lose”
dalla serie “Customized Gods”
“Rigenerare continuamente l’omogeneo” è così che Emilio Villa nei suoi scritti sull’arte dell’uomo primordiale descrive il rapporto tra umano e divino, tra segno e sacrificio, come se non ci fosse alcuna linea a dividere la “Rappresentazione” dal “Reale”. Come se tutto fosse “Nutrimento assoluto, nutrimento perenne”.
Nelle divinità mutilate di Alfredo Dante Vallesi questo processo si ripete mettendo in scena però l’alienazione del rapporto privato con il metafisico. Divinità personalizzate, nuovi archetipi generati assemblando pezzi sezionati da antiche simbologie che creano una nuova mitologia ingloriosa e stanca, ormai timorata dell’uomo e dal suo bisogno di rifugiarsi nella fede in tempi di crisi come quello che stiamo vivendo.
Un nutrimento tossico che rischia di portare l’uomo verso un ennesimo possibile sonno della ragione.
Bio:
Alfredo Dante Vallesi (classe 1982), si diploma in fotografia presso l’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano nel 2011 con una tesi sull’interpretazione dell’episodio biblico della trasformazione in statua di sale della moglie di Lot come prima traccia pre-fotografica nella storia. Nel 2016 comincia la collaborazione come artista con la galleria Spazio Mater Loft Gallery di Roma con la quale realizzerà due personali, una nel 2016 dal titolo “Indivisibili” e l’altra nel 2017 dal titolo “Silences - come in cielo così in terra”. Nel Febbraio 2017 vince il primo premio de “Il volo di Pegaso - l’arte in campo contro le malattie rare“ nella sezione fotografia. Nel 2018 presenta presso la Pinacoteca di Ascoli Piceno l’installazione audio-video “Photophonia 2” con la partecipazione di Claudio Strinati.
Tra il 2019 e il 2020 lascia la macchina fotografica per esplorare la frontiera prima del collage e poi della tecnica mista. Il suo cortometraggio “Non ce ne siamo resi conto” è finalista al Torino Film Festival 2020.