Descrizione Opera / Biografia
’A Dive Beyond’ è un’ opera che fa parte della serie Gateway, serie che si sviluppa attorno al viaggio potenziale verso altri mondi, verso l’ Altrove.
Il portale segna un confine, tra il mondo conosciuto e il mondo al di fuori di questo, è una finestra sull’ ignoto. È il simbolo delle possibilità inesplorate. Trovarsi sulla soglia, provoca il brivido di un salto nel vuoto. Esitazione, tentazione, desiderio.
L’ opera è costruita su due linee che suggeriscono due movimenti diversi; la prima linea attrae lo spettatore al centro dell’ opera, è un invito ad attraversare il portale, un’ altra linea suggerisce invece la direzione dello sguardo.
La forma triangolare dell’ opera è una rappresentazione stilizzata dell’ ago della bussola, indica dove ci si trova o dove si vuole andare. È una freccia che indica il cammino.
Anche il titolo suggerisce un’ ambiguità nella direzione del movimento. Letteralmente ’Un Tuffo Oltre’. Il tuffo in questo caso non prevede una caduta verticale verso il basso, al contrario, spogliandosi della forza di gravità, suggerisce un balzo oltre, altrove.
’A Dive Beyond’ è un’ opera sullo spazio, conosciuto e ignoto, sul movimento, e sulle molteplici possibilità dell’ ignoto.
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Beatrice Spadea (n. 1995, Monza) è un’artista visiva italiana, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Attualmente è rappresentata in Inghilterra da JC Gallery Mayfair, Londra.
Finalista del Premio Exibart 2020.
Nel 2021 è stata selezionata come artista finalista per la 15esima edizione del Premio Arte Laguna e una sua opera, selezionata dalla giuria, è stata esposta all’ Arsenale di Venezia, insieme agli altri finalisti del premio.
Lo stesso anno, ha tenuto la sua prima mostra personale “One Step Closer to the Sky” a Londra presso JC Gallery Mayfair.
Con la sua sensibilità, l’artista gioca con il potere delle immagini per evocare scenari surreali. Il lavoro di Beatrice irrompe nello spazio e rivela un mondo fantastico che ci porta oltre la pesantezza della realtà. Attraverso l’uso di materiali semplici come carta, alluminio e fili di cotone, l’artista prende in prestito immagini dal mondo naturale e le rielabora secondo la sua personale visione. A volte la carta è usata come metafora di un corpo lacerato, altre volte l’alluminio funge da specchio attraverso il quale vediamo un cielo in una stanza, trasportando l’osservatore in un viaggio attraverso il potere delle immagini.