Descrizione Opera / Biografia
C’era una volta, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, finalmente la pace.
A colpo d’occhio diamo per scontato che si tratta di una semplice carta geografica, di un planisfero fisico, ma soffermando lo sguardo ci accorgiamo dell’anomalia, che, per quanto inquietante, invita e lascia spazio a molte riflessioni che possono dare e restituire infinite declinazioni all’immagine che si presenta davanti ai vostri occhi. Romanticamente, per come è presentata, ci riporta alla memoria i banchi di scuola, proprio la dove per la prima volta con grande stupore e meraviglia scoprivamo e localizzavamo le coordinate del punto esatto del nostro sguardo sull’immensità del mondo, ma oggettivamente, oltre a farci vivere questa nostalgica intima dimensione temporale, ci induce inevitabilmente a porci delle domande sulle possibili cause di tale scenario post apocalittico. A prescindere dalle possibili declinazioni che possiamo attribuire a tali cause, che non sto qui ad elencare per non condizionare le vostre intime riflessioni, di sicuro ci accorgeremo o spero ci ricorderemo che nulla è scontato, e che esse semplicemente o terribilmente sono connesse alla perdita dei principali valori indispensabili per la naturale e sostenibile convivenza e coesistenza in questa nostra casa comune.
Davanti alla celestiale calma di questo primordiale mare sconfinato, a voi le vostre intime riflessioni.
Finalmente la pace – Planisfero fisico.
Carlo Colli
Nato nel 1968 a Ribera, Italia
Vive e lavora a Firenze.
Se ci si pensa bene niente è mai come appare e tutto si trasforma nel tempo. Essenzialmente è questo il terreno di indagine o l’oggetto di riflessione da cui ha origine la mia ricerca artistica, espressa in cicli di opere attraverso una particolare attenzione rivolta più ai processi operativi dei linguaggi che al loro fine. La carta nei suoi limiti è l’elemento ricorrente del mio lavoro, in quanto essendo naturalmente un materiale deperibile diventa metafora perfetta della caducità del tempo e della dimensione sempre più liquida che incarna il nostro presente. La sperimentazione della mia ricerca, di fondo pittura analitica e concettuale, nella sua sintesi sottrattiva tende a mettere in discussione le certezze a noi rassicuranti, nel senso più ampio del termine, e a trovare un suo sviluppo evolutivo nelle installazioni, nel video, nella grafica, nella fotografia e in tutte quelle possibili ibridazioni di linguaggi e materiali, indispensabili a veicolare nelle forme più idonee l’inattualità della mia visione.
Personali (selezione)
2021
Legami, Art Factory Dynamo Art Gallery, Dynamo Camp, Limestre PT.
Zero Zero, Chorasis lo spazio della visione - galleria DIEMAUER arte contemporanea, Villa Rospigliosi, Prato.
2019
Carlo Colli, One man show Skin e Recompose, a cura di Leonardo Conti, PoliArt Contemporary, BAF Bergamo.
2018
KUNST/OFF, a cura di Luca Sposato, Luisa Catucci Gallery, Berlino.
L’opera libera, a cura di Leonardo Conti, Palazzo Libera, Villa Lagarina.
2016
Vulnus et vultus, a cura di Leonardo Conti, PoliArt Contemporary, Rovereto.
“niente è come vedi”, testo a cura di Luca Sposato, galleria DIEMAUER arte contemporanea, Prato.
2013
“SPOSTATO”, testo a cura di Martina Sunè, galleria DIEMAUER arte contemporanea, Prato.
”Carte nomadi - l’indistruttibile caducità della pittura”, a cura di Leonardo Conti, galleria PoliArt contemporary, Milano.
Collettive (selezione)
2021
Ben Ormenese e i suoi tempi, a cura di Leonardo Conti, Pinacoteca Antonio Sapone, Gaeta.
2017
“Giuseppe Santomaso, L’astrazione emozionante – L’ultimo grande periodo 1980-1990”, a cura di Leonardo Conti, galleria PoliArt contemporary, Milano.
2016
La torre di Babele, a cura di Pietro Gaglianò e galleria DIEMAUER arte contemporanea, Ex Fabbrica Lucchesi Museo Pecci Prato.
2015
”Nuove opere della collezione tra acquisizioni e proposte Omaggio ad Achille Pace”, a cura di Bruno Corà e Tommaso Evangelista, CAMUSAC Museo di Arte Contemporanea, Cassino.
2014
”COSCIENZA ANESTETICA” Ipotesi sottrattiva per un’arte relazionale, a cura di Tommaso Evangelista, MUSEO SANNITICO, Campobasso.