Descrizione Opera / Biografia
TA729
Ta! significa Thank you e 729 è il limite che mi sono autoimposto attraverso cui dipanare il processo creativo di questo progetto.
Ho scelto il tema del ritratto, dopo anni di puro astrattismo, affrontandolo non come descrizione del soggetto rappresentato al fine di distinguerlo dagli altri, ma li ho considerati come unica un’entità. Il processo di “unione” è avvenuto costruendoli con l’utilizzo degli stessi identici elementi, sia per quantità che per qualità.
Ho scelto 12 persone tra artisti, scrittori, musicisti, scienziati, pedagogisti, filosofi, sociologi: Glauco Di Sacco, Italo Calvino, Lucio Battisti, Raimondo Boggia, Franco Battiato, Paul Feyerabend, Edgar Morin, Fritjof Capra, Brian Eno, Patrizio Paoletti, Gerhard Richter, Tim Hecker.
Ho creato 12 configurazioni dei volti rispettando per ognuno di essi le stesse regole costruttive: ho suddiviso la superficie di lavoro in 27 unità per lato, creando così una griglia con un totale di 729 pixel che ho suddiviso in 6 colori: 54 neri, 108 blu, 63 azzurri, 54 rossi, 81 gialli, 369 giallo chiaro.
Ogni volto è composto dagli stessi 729 pixel (54+108+63+54+81+369), ciò che li differenzia l’uno dall’altro è unicamente la differente disposizione degli stessi elementi nello spazio.
Attraverso la programmazione ad hoc di un software, tramite specifici algoritmi, sono state definite le regole di spostamento dei pixel. Le regole sono le stesse del ‘gioco del 15’, rompicapo creato nel 1874 da Noyes Palmer Chapman, in cui le tessere possono scorrere in orizzontale e verticale, ma il loro spostamento è ovviamente possibile dall’esistenza di un singolo spazio vuoto. Ogni singolo elemento deve spostarsi di una casella per far passare l’altro, vincolando così il proprio movimento alla presenza di quello accanto.
Il video mostra i percorsi necessari per spostare tutti i pixel dalla configurazione di un volto a quella del volto successivo per un totale di 519.252 spostamenti. Il tappeto sonoro invece è creato dalla rielaborazione del rumore bianco e dai suoni e rumori registrati dalla NASA durante le loro missioni spaziali.
BIOGRAFIA
Daniele de Lorenzo, monzese di nascita ma umbro d’adozione, ha frequentato nella cittadina brianzola l’Istituto d’Arte e poco più che ventenne viene selezionato per la mostra collettiva del 1° Premio Trevi Flash Art Museum presso Palazzo Lucarini a Trevi, iniziando così un percorso espositivo in tutta Italia e all’estero, che comprende anche una pubblicazione con la Edizione PulcinoElefante “In una risata”, stampato in 30 esemplari.
Cosa affascina non sono “soltanto” le opere ma i percorsi creativi che negli anni Daniele de Lorenzo ha intrapreso. Si passa, infatti, dalla xerografia degli anni ‘90 fino a linguaggi artistici differenti, come l’utilizzo di sonorità e sistemi tecnologici che “solleticano” il mondo scientifico.
Nel suo lavoro indaga la relazione tra calcolo, casualità e interazione umana, usando il concetto di limite come strumento di creazione privilegiato.
Nel 2020 pubblica il proprio diario, stampato in 108 esemplari, nel quale tra il 1992 e il 2001 annotò idee e riflessioni in relazione alla costruzione del proprio metodo di lavoro.
Instagram: danieledelorenzoartist