OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | Quel che resta

Quel che resta
scultura, rame, sabbia e legno
235 x 140 x 250 cm

Ivano Troisi

nato/a a Salerno
residenza di lavoro/studio: Montecorvino Pugliano, ITALIA


iscritto/a dal 30 apr 2022

http://www.ivanotroisi.com


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Descrizione Opera / Biografia


Descrizione opera
Il pretesto per la realizzazione di quest’opera è arrivato con la mostra Hyperbole (Galleria Nicola Pedana di Caserta) quando mi invitarono a riflettere sulla situazione destabilizzante che stavamo vivendo nel 2021.
In un momento in cui ognuno di noi era costretto a privarsi di ogni contatto fisico, reale, Quel che resta va delle relazioni sociali era il mero contatto virtuale, fatto di telefonate, video ed ogni mezzo collegato a distanza. Le uniche strade per comunicare con il prossimo erano invisibili ma concrete, fatte di comunicazioni elettriche, fibra ottica, ma anche di sottili fili di rame, materiale conduttore di elettricità.
Ho quindi realizzato Quel che resta, un’opera composta da sabbia, legno e tubi di rame modellati in forme che rimandano al fusto delle graminacee presenti in un canneto. Per l’idea formale ho tratto ispirazione da un luogo presente nel parco archeologico della mia città – Pontecagnano - deturpato da un incendio doloso. L’evento è stato per me frustrante, è sempre difficile accettare la natura autodistruttiva dell’uomo e la sua cecità nei confronti del creato.
Ho da sempre incentrato la mia poetica sui i processi naturali ed i fenomeni ambientali, che analizzo in prima persona, immergendomi in luoghi incontaminati ed approfondendo in studio. Ritengo che la natura sia animata da meccanismi complessi e necessari, ma anche un intento collettivo, comune, di cui l’uomo non ha contezza. Per tale motivo ho deciso di commemorare quanto accaduto a questo canneto ed esorcizzare l’evento, dando forma a ciò che non esiste più, attraverso un materiale simbolo di connessione, per parlare di senso comunitario.
BIO
Ivano Troisi nasce a Salerno nel 1984, dove attualmente vive e lavora. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Roma, il suo lavoro parte dall’osservazione della natura per attuare un’analisi dei processi che ne caratterizzano trasformazioni e mutazioni.
Tra le sue mostre più importanti troviamo: Palazzo Genovese, Salerno (2007);Se il dubbio nello spazio è dello spazio, MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, a cura di Nemanja Cvijanovic e Maria Adele Del Vecchio (2014); Galleria Tiziana Di Caro, Salerno (2012 e 2014); Leggerezza della terra, Tempo Imperfetto. Sguardi presenti sul Museo Archeologico Provinciale di Salerno, un progetto della Fondazione Filiberto Menna – Centro Studi di Arte Contemporanea, a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani (2014); Prima, Galleria Nicola Pedana, Caserta (2018); Ex voto, Museo Archelogico, Pontecagnano (2019); Il sussurro del mondo, Fondazione Plart, Napoli, a cura di Luca Beatrice (2020); Rethinking Nature, Museo Madre Napoli, a cura di Kathryn Weir e Ilaria Conti (in corso).
Nel 2014 Troisi è stato nominato per il Prima Pagina Art Prize, il concorso promosso da Il Resto del Carlino e Quotidiano.Net, nell’ambito di Arte Fiera Bologna. Nel 2017 ha preso parte al programma di residenze per artisti BoCS Art Cosenza. Nel 2019 è invitato ad Open Dream Treviso, a cura di Flavio Arensi, Valentino Catricalà e Martina Cavallarin.
Successivamente partecipa a varie collettive da ricordare: La potenza dell’arte contemporanea, Pinacoteca Provinciale di Potenza, a cura di Lorenzo Benedetti e Opere, idee, progetti, persone dalla collezione del Madre, Castello Macchiaroli, Teggiano (SA) a cura di Andrea Viliani e Silvia Salvati, è presente nella collezione “Doni” - Imago Mundi Luciano Benetton Collection e nell’Atlante dell’arte contemporanea a Napoli e in Campania, a cura di Vincenzo Trione (Electa, 2017).
sito: www.ivanotroisi.com