OPERA IN CONCORSO | Sezione Pittura

 | VS -QUINTESSENZA B9

VS -QUINTESSENZA B9
acrilico, acqua demineralizzata e inchiostri su tela ritagliata a dimensione, tela
40x30 cm

L13 _Elletredici_

nato/a a
residenza di lavoro/studio: Montecastrilli, ITALIA


iscritto/a dal 30 apr 2022

http://in manutenzione/ri -costruzione


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Descrizione Opera / Biografia


Il ciclo giunge a maturazione durante il primo lockdown, ma come forma di riflessione prima ed esigenza poi, si affaccia già molto prima.
L’immagine caricata cerca di sintetizzare i tre momenti diversi della stessa opera, quella in questione VS-QUINTESSENZA (”Nuove forme per nuovi mondi”) partendo da una posizione 0 per giungere ad una posizione 1(0+1=1) per ritornare in 0 (1-1=0) e così potenzialmente all’infinito.
La tela ”vuota” è punto di partenza e di arrivo in continua rimodulazione e stà li a ricordarci che tutto oscilla di continuo tra il tutto e il niente, tra un’inizio e una fine.
Concetti archetipici, vecchi come il mondo, ma che prendendo la forma degli ultimi drammatici eventi, pandemici e non, hanno rienfatizzato paure arcaiche pregnanti come quella del vuoto, dell’ignoto.
E per sopravvivere di fronte a eventi impensabili, bisogna necessariamente voltare pagina, girare lato.
Nulla è scontato, tutto è temporaneo, perfino l’arte, e anche quest’ultima seppur in continuo divenire ha una data di ”scadenza”.
Si evince perciò che il mondo è legato a doppio filo al libero arbitrio degli uomini, proprio come lo è l’arte qui intesa.
Occorre lasciarsi alle spalle, ciò che non c’è più, il mondo pre covid, pre guerra eccc, il mondo di prima, con i suoi agi, i suoi no limits, le sue libertà. Nel presente invece vi è la coercizione, drastica, di un contesto sociale cambiato all’improvviso e in maniera irreversibile, proprio come le nostre vite. Una volta girata la tela degli accadimenti, non è più possibile tornare indietro, non si può vivere nel passato, pena non vivere nel presente.
Bisogna ”togliere” per proseguire, liberarsi del ”superfluo”, alleggerire il ”carico” ”fare a meno” ”sacrificare” la vecchia normalità, le vecchie abitudini, la vecchia e così rimpianta vita per giungere a nuove ”forme” (di vita), alla QUINTESSENZA delle cose.
E per fare ciò nel nuovo mondo, ci vuole di saper guardare con i giusti occhi, nella giusta direzione, con la giusta prospettiva,affinchè guardare possa tramutarsi in vedere.
Nessuna illusione è contemplata.L’unico ”trucco” ammesso, la LUCE della CONSAPEVOLEZZA.
L’arte in ”VERSUS - QUINTESSENZA ”oppone ”il”al ”non”, quasi in funzione compensatoria, è arte esperenziale, riaffrancando libertà e azione.
Il fruitore per dirla con l’ antropologia, è fruitore incluso nel processo e dunque partecipante. E’lui a decretare visibilità/oblio dell’opera.
Lo spettatore è agente non solo metaforicamente, ma letteralmente in grado di ”ridare (alla) luce ” l’opera dell’artista.L’opera esiste, ma vivrà fattualmente solo con l’ausilio della luce (naturale/artificiale).
Nella dualità tra visibile/invisibile, kronos/kairos, si innesta una decisione si/no, con esito positivo/negativo,una conditio sine qua non, volta a creare un legame unitario, necessario a fronteggiare un così difficile momento storico, nella convinzione che è ancora nell’interazione degli uni con gli altri che risieda la vita, e che renda umano l’essere umano.